Sviluppatore su blockchain è al primo posto per le offerte di lavoro “emergenti” negli Stati Uniti. Lo dice un rapporto da parte di LinkedIn, che ha un enorme tesoro da cui attingere, frutto di anni in cui le community professionali intorno a bitcoin e Co. sono cresciute, non solo negli USA.
La blockchain ha fatto molta strada da quando Satoshi Nakamoto ha sviluppato una criptovaluta che ha permesso alle persone di condurre transazioni finanziarie in modo anonimo e senza la necessità di intermediari, come le banche. La criptomoneta è emersa dalle ombre del dark web per attrarre l’attenzione delle masse globali, in particolare nell’ultimo anno, quando il suo valore è asceso a vette vertiginose di quasi 20 mila dollari l’uno.
Non sorprende allora che “Cos’è il Bitcoin?” sia stata una delle domande più frequenti su Google nel 2018 e tra i paradigmi che più di altri le aziende, anche consumer, hanno intenzione di adottare. Le possibilità sono davvero infinite ma la blockchain, su cui iniziative come i bitcoin poggiano, ha bisogno di sviluppatori con le giuste competenze per realizzare davvero il loro potenziale. Questo potrebbe essere il motivo per cui “blockchain developer” è in cima al report in cui LinkedIn riassume le figure più ricercate, almeno negli States.
Utilizzando i dati raccolti dal LinkedIn Economic Graph, che funge da rappresentazione digitale dell’economia globale e analizzando le competenze e le opportunità di lavoro di oltre 590 milioni di membri e 30 milioni di aziende, il social professionale ha scoperto che le ricerche per sviluppatori blockchain (a.k.a. blockchain developer) sono cresciute 33 volte negli ultimi quattro anni nella categoria dei lavori emergenti, ovvero di quelli che, per LinkedIn, sono nati almeno dal 2014 o sono giunti all’interesse generale in quel periodo di riferimento. Vale la pena notare che il termine “blockchain” non era apparso nei primi 20 posti di lavoro emergenti nel 2017; un boom sostanziale in soli 12 mesi.