Svizzera, Germania e la privacy su Facebook

Svizzera, Germania e la privacy su Facebook

C’è una nuova e spinosa questione da affrontare all’orizzonte per Facebook. Le authority competenti in materia di privacy di Svizzera e Germania stanno indagando in merito alle politiche adottate dal social network nel consentire ai propri utenti di pubblicare immagini, video e altro materiale raffiguranti o riferiti a terzi, nel caso in cui questi non forniscano il loro esplicito consenso.

Al momento, ogni qualvolta ci si trovi a caricare dei contenuti, viene chiesto esplicitamente se si possiedono tutti i diritti per farlo, ma questo non è sufficiente secondo Hanspeter Thuer, commissario svizzero addetto alla protezione dei dati personali.

Facebook, dal canto suo, ha risposto alla questione dimostrando disponibilità a discutere eventuali soluzioni, da adottare per incrementare la sicurezza e la legalità di quanto compare sulle bacheche dei propri iscritti. Ecco quanto dichiarato da una portavoce della società sulle pagine del Los Angeles Times:

È ormai divenuta pratica comune che gli organi competenti ci segnalino potenziali rischi per la privacy e ogni volta affrontiamo la questione, rispondendo e chiarendo eventuali dubbi in merito. Nella maggior parte dei casi, le argomentazioni esposte soddisfano le richieste delle authority.

Stiamo lavorando a stretto contatto con chi di dovere, in numerosi stati, con la finalità di porre rimedio ad alcune problematiche di questo tipo, nell’interesse di entrambe le parti. Troviamo d’aiuto questa attenzione nei confronti delle nostre pratiche e siamo certi che Facebook non infranga le leggi sulla privacy di nessun paese, garantendo un servizio sicuro e soddisfacente per gli utenti.

La risposta è chiaramente e volutamente diplomatica, destinata a stemperare gli animi prima che la questione si ingigantisca, andandosi ad aggiungere alle già numerose critiche che il social network si trova a dover affrontare quotidianamente.

Le recenti modifiche apportate alle impostazioni della privacy, che per alcuni aspetti non hanno mancato di far discutere, lasciano comunque trapelare una disponibilità, da parte di Facebook, a mettersi in gioco adattando la propria struttura alle inevitabili esigenze che sorgono in seguito alla sempre maggiore diffusione del servizio.

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