Per la prima volta dal 2003, la percentuale di email contenente spam è scesa sotto il 50%. Questo dato viene riportato da Symantec nel suo Intelligente Report relativo al mese di giugno 2015. Teoricamente si tratterebbe di un risultato abbastanza positivo, seguo che la lotta contro lo spam ha dato i suoi frutti. In realtà non è così, perché i cybercriminali hanno scelto sistemi più efficienti e profittevoli.
In base ai dati raccolti da Symantec, lo “spam rate” è diminuito al 49,7% contro il 51,5% di maggio e il 52,1% di aprile 2015. Un simile trend positivo è stato rilevato anche per il phishing e i malware veicolati tramite messaggi di posta elettronica. Entrando nel dettaglio, la software house ha esaminato nel mese di giugno oltre 700 miliardi di email, dei quali 353 miliardi sono stati classificati come spam. Le aziende più colpite sono state quelle dei settori produzione, finanza e assicurazioni. La chiusura di numerose botnet, i tempi di reazioni ridotti dei network provider e l’uso di filtri più efficaci hanno portato alla diminuzione dello spam.
Ma i cybercriminali hanno spostato le loro attenzioni verso target più interessanti dal punto di vista dei profitti. Symantec ha infatti individuato 57,6 milioni di nuovi malware in un solo mese, contro i 44,5 milioni di maggio e i 29,2 milioni di aprile 2015. Uno dei maggiori pericoli per la sicurezza è rappresentato da ransomware e crypto-ransomware. Quest’ultima categoria è molto insidiosa, in quanto sempre più diffusa. Gli utenti sono costretti a versare una somma di denaro, spesso in BitCoin, per ottenere la chiave necessaria alla decifrazione dei propri file.
La lotta allo spam non è finita. Le grandi aziende investono milioni di dollari per garantire la sicurezza dei loro clienti. Recentemente, Google ha implementato una sistema che sfrutta il machine learning per rilevare velocemente i messaggi di spam in Gmail.