Symantec ha sporto denuncia contro Microsoft in relazione alla presunta violazione di un accordo intercorrente tra la Microsoft stessa e la Veritas Software, gruppo acquisito da Symantec in data 5 Luglio 2005 per poco più di 10 miliardi di dollari. L’acquisizione ha portato a Symantec importanti assett a livello di software per lo storage, e la prima grande iniziativa conseguente alla fusione dei gruppi è l’odierna freccia scagliata al cuore del prossimo Windows Vista.
E’ infatti Vista uno dei principali oggetti delle accuse Symantec, ma sono compresi anche Windows XP e Windows Server 2003. Secondo la parte denunciante Microsoft avrebbe violato accordi risaltenti al 1996 con cui Veritas Software accordava al gruppo di Redmond i diritti per sfruttare la propria tecnologia su Windows NT. La tecnologia in esame è invece stata sfruttata anche per le versioni successive della produzione Microsoft ed oggi Symantec (subentrata al comando di Veritas) ne richiede l’immediata rimozione.
Microsoft si difende: il contratto del 1996 prevedeva un’opzione che avrebbe offerto a Microsoft stessa di far propri i diritti anche per un uso successivo della tecnologia, cosa puntualmente avvenuta nel 2004. Symantec contrattacca immediatamente: un’altra clausola del contratto prevedeva per Microsoft il divieto di produrre software concorrente con la produzione Veritas, cosa non concretizzatasi in quanto Vista includerà parte del codice sotto esame direttamente nel sistema operativo.
Se Symantec dovesse eventualmente giungere alla vittoria legale per Microsoft i problemi potrebbero non essere indifferenti ed il multi-rinviato Windows Vista potrebbe eventualmente subire un nuovo dannoso rinvio. La vicenda è però solo agli esordi e, visti i tempi della macchina legale, difficilmente la causa potrà riverberarsi sulle scelte strategiche di Microsoft per il breve periodo. Più probabilmente le parti cercheranno una conciliazione alla quale Symantec chiede probabilmente uno spazio nel paniere di opportunità che Vista dovrebbe aprire sul mercato. Inoltre l’impegno di Microsoft nel mondo degli antivirus potrebbe essere stata una mossa poco apprezzata nel settore e l’attuale mossa ostruzionistica potrebbe ora esserne un segno evidente.