Nell’era della folksonomy parte dall’Italia uno studio che punta a delinearne la fenomenologia, le dinamiche e le caratteristiche. Lo studio prende il nome di Tagora, è diretto dal fisico Vittorio Loreto e nasce nel dipartimento di Fisica dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il nome non è casuale e fa esplicito riferimento ad un luogo di studio concentrato sui cosiddetti “tag” immessi dall’utenza «secondo criteri legati al significato e alla semantica» (Corriere della Sera).
La folksonomy è uno dei fenomeni che caratterizzano il cosiddetto web 2.0 e congloba in un solo termine le milioni di azioni che gli utenti portano avanti per “etichettare” i propri documenti sul web sulla base di una categorizzazione dinamica ed elastica che permette di ordinarne i contenuti. Con Tagora il gruppo di studio intende sviluppare la matrice che porta il caos dalla sommatoria degli interventi individuali all’ordine di un archivio finale. Lo studio diventa dunque una lente posta sull’anello di congiunzione che unisce il vecchio World Wide Web con il futuro “Semantic web”.
Il progetto è finanziato per il prossimo triennio dall’Unione Europea e lo snodo centrale potrà avvalersi di attive collaborazioni nell’ambito della “Computer Science” e della linguistica (passaggio fondamentale per una analisi efficace dell’applicazione umana allo strumento). Tagora disponde ovviamente di un blog (non potrebbe essere altrimenti), ma i contenuti sono al momento limitati all’incontro del 29-30 Giugno in cui il team si è per la prima volta messo attorno ad un tavolo per definire le linee guida del progetto.