Tails, il sistema operativo di Edward Snowden

Tails è una distribuzione Linux live. Nessun dato viene memorizzato sul computer, le comunicazioni viaggiano su Tor e i file vengono criptati.
Tails, il sistema operativo di Edward Snowden
Tails è una distribuzione Linux live. Nessun dato viene memorizzato sul computer, le comunicazioni viaggiano su Tor e i file vengono criptati.

Lo scambio di email tra Edward Snowden, Glenn Greenwald (The Guardian) e Barton Gellman (The Washington Post) è avvenuto utilizzando il software GPG per evitare di essere intercettati dalla NSA. Ora si scopre che l’ex dipendente dell’agenzia statunitense ha usato anche una particolare distribuzione Linux che permette di accedere ad Internet in totale anonimato. Il suo nome è Tails, acronimo di The Amnesic Incognito Live System.

Tails è una distribuzione live, quindi può funzionare direttamente su DVD, pen drive USB o card SD. La privacy e l’anonimato su Internet sono garantiti da Tor e da avanzati strumenti che effettuano la cifratura di email, messaggi e file. Nessun dato viene memorizzato sul computer, a meno che l’utente non decida di attivare l’opzione. Ciò significa che le informazioni scambiate tra Snowden e i due giornalisti non possono essere recuperate nemmeno con i moderni tool per le indagini forensi. E ovviamente impedisce le intercettazioni e la censura da parte dei governi.

Tor è usato da milioni di persone, ma richiede un minimo di competenze tecniche per la sua configurazione. Con Tails invece tutte le comunicazione viaggiano attraverso Tor in modo automatico. Nonostante sia un progetto open source e quindi chiunque può esaminare il codice sorgente per scoprire eventuali vulnerabilità, Tails non può garantire la privacy assoluta. Il sistema operativo include tutto l’occorrente per nascondere l’identità dell’utente, ma questi strumenti diventano inutili se vengono utilizzati i numerosi servizi online che chiedono l’inserimento dei dati personali.

Gli sviluppatori di Tails hanno pianificato il rilascio della versione 1.0 a maggio. La Freedom of the Press Foundation invita le persone ad effettuare una donazione, se vogliono aiutare i giornalisti a scoprire storie simili a quella di Edward Snowden.

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