Ray Ozzie torna a far parlare di sé: era entrato in Microsoft con la nomea di nuovo vate del gruppo di Redmond, ma ne è uscito nel 2010 senza legare troppo il proprio volto alla storia del gruppo fondato da Bill Gates. A distanza di anni, però, Ozzie pensa di aver trovato in Talko la sua nuova strada: il percorso di sviluppo è iniziato nel 2012 ed oggi l’app è disponibile per verificare la bontà dell’intuizione e l’efficacia della realizzazione.
Nasce tutto come una semplice app gratuita per iOS (la versione per Android è in lavorazione) la cui finalità è quella di reinventare la comunicazione vocale, soprattutto se di gruppo. L’app sfrutta il VoIP per mettere in comunicazione le persone e, invece di abilitare la classica telefonata, tenta di ordinarne gli elementi per renderli disponibili nel tempo. La versione gratuita registra le chiamate e le lascia a disposizione per 10 giorni, mentre la versione a pagamento ne conserva i contenuti nel tempo.
L’app consente di vivere la telefonata con maggior coinvolgimento (ad esempio condividendo immagini durante il flusso del discorso) e di taggarne parti specifiche. Se ad esempio in una riunione di lavoro si inizia a parlare ad un certo punto di budget operativo, sarà sufficiente utilizzare il tag #budget per reperire nel tempo il giusto stralcio di telefonata. Talko tenta di mettere ordine nel caos, di rendere discreto un flusso continuo, di rendere cercabile una amalgama di informazioni non catalogate.
L’app (descritta nel quadro della collaborative voice communication) merita un cenno se non altro per il nome a monte del progetto, ma in realtà sembra aprire il fianco a non pochi dubbi: Talko immagina una telefonata come una riunione ordinata e lineare, quando spesso invece il flusso dei discorsi è intrecciato e non coerente; Talko si mette in competizione con molti altri strumenti di interazione online, soprattutto in area business, ma non sembra offrire particolari vantaggi aggiuntivi; Talko pensa la telefonata come un calderone di informazioni finite, più come un reale passo realizzativo che non come brainstorming disordinato, circoscrivendo dunque il proprio mercato potenziale ad ambiti specifici.
Difficilmente Talko (disponibile su App Store) riuscirà ad avere un grosso impatto, tuttavia introduce un modo nuovo di pensare la telefonia e il modo di collaborare in team: anche un flusso continuo quale una telefonata verbale può essere frammentato e ordinato, archiviato e reso fruibile nel tempo, purché qualche strumento si frapponga tra mittente e destinatario gestendo le informazioni scambiate. Ray Ozzie porta avanti questa convinzione e Talko ne è il primo esperimento applicativo.