Una proposta di legge a stelle e strisce fa tremare i colossi dell’informatica, tra cui Apple, e rischia di far lievitare il prezzo dei dispositivi a livello internazionale. Donald Trump, infatti, ha affermato di voler introdurre una tassa sull’alluminio e sull’acciaio d’importazione, un fatto che potrebbe penalizzare i produttori di device, considerando come le forniture di questi metalli siano perlopiù estere.
Secondo quanto reso noto dall’amministrazione a stelle e strisce, la legge potrebbe prevedere una tassa del 25% per l’acciaio importato, a cui si aggiungerebbe un altro 10% per l’alluminio. Si tratta di due dei materiali più diffusi per la produzione dei dispositivi moderni, dai laptop agli smartphone, e la decisione potrebbe colpire soprattutto Apple, considerato come sia l’azienda che più fa ricorso a questi metalli. Il gruppo di Cupertino ha infatti ridotto al minimo l’impiego di scocche in plastica per i suoi dispositivi, oggi riservate ad accessori come AirPods e set-top-box come Apple TV, mentre laptop, tablet e smartphone fanno affidamento principale proprio sull’alluminio.
Sui possibili effetti di questa tassazione, sopratutto in merito alla lievitazione dei prezzi, non vi è tuttavia grande accordo. Così come spiegato da Gene Muster, analista di Loup Ventures, tutto dipenderà da come verrà applicato il rincaro. Se la tassa dovesse riguardare il materiale grezzo, Apple potrebbe risultarne esentata, poiché la produzione dei suoi dispositivi avviene per la gran parte all’estero, fatta eccezione per i Mac Pro. Se invece l’amministrazione USA dovesse optare per il prodotto finito, vi potrebbero essere aumenti sul prezzo proposto agli utenti. E sebbene la normativa riguardi unicamente gli Stati Uniti, gli effetti potrebbero manifestarsi a livello internazionale, poiché il gruppo di Cupertino tende a mantenere gli stessi listini in ogni nazione in cui opera.
In alternativa, Apple potrebbe semplicemente decidere di ridurre il suo margine di guadagno, nell’ordine dello 0.2-1% per dispositivo, mantenendo perciò l’offerta identica all’attuale. Se ne saprà di più nelle prossime settimane, in caso la legge in questione dovesse essere approvata.