I tatuaggi digitali di Motorola di cui si parla da oltre un anno sono ufficialmente diventati una realtà. Si chiamano Digital Tattoo e da qualche ora è possibile acquistarli dallo store del produttore VivaInk, che ne ha curata la realizzazione in partnership con l’azienda dell’Illinois e con il gruppo Advanced Technology and Projects di Google guidato da Regina Dugan.
L’utilizzo prevede la loro applicazione sulla pelle (ovviamente in modo temporaneo), potendo così sbloccare lo smartphone semplicemente avvicinandolo al corpo, senza bisogno di digitare il codice PIN o scorrere il dito sul display per riprodurre una sequenza segreta. Una precisazione: al momento l’unico modello compatibile è Moto X e per il corretto funzionamento è obbligatoriamente richiesta l’installazione dell’app Motorola Skip attualmente non disponibile nel nostro paese. Un pacchetto contenente dieci tatuaggi flessibili costa 9,99 dollari (circa 7,40 euro al cambio attuale), con l’azienda che assicura la loro affidabilità anche nel caso in cui dovessero essere bagnati o con la pelle sudata.
La comunicazione con il dispositivo avviene grazie alla tecnologia NFC. Si tratta dunque del primo tentativo concreto di rivoluzionare l’impiego di password e altri metodi per l’autenticazione in ambito mobile, che poggia su una modalità di interazione con l’utente piuttosto innovative e originale. In futuro tecnologie di questo tipo potranno rendere le password tradizionali un lontano ricordo, semplificando le operazioni di login e sollevando di fatto l’utente dall’obbligo di ricordare le chiavi di accesso a piattaforme e servizi.
Quando nella primavera del 2013 si è discusso degli esperimenti portati avanti da Motorola in questo contesto, oltre ai tatuaggi digitali si è parlato anche di vere e proprie pillole da ingoiare, in grado di trasformare l’intero corpo umano in un dispositivo per l’autenticazione. Il progetto ha già ottenuto il via libera da parte della FDA (Food and Drug Administration) ed è stato affidato all’azienda Proteus Digital Health, che con tutta probabilità si occuperà della produzione. Ecco quanto riportato lo scorso anno.
Al suo interno un circuito che si attiva solamente a contatto con gli elettroliti contenuti negli acidi generati dallo stomaco. In questo modo viene emesso un segnale simile agli impulsi di un elettrocardiogramma, esteso a tutte le terminazioni: braccia, gambe, testa ecc.