L’EASA (European Union Air Safety Agency) è l’organismo di regolamentazione europeo che fornisce a tutte le compagnie aeree commerciali una serie di regole per poter operare nel settore. Di recente ha pubblicato nuove linee guida di certificazione in merito all’esercizio commerciale dei cosiddetti VTOL, velivoli ibridi ed elettrici a decollo e atterraggio verticale. Le stesse certificazioni lasciano quindi ben sperare per l’arrivo dei taxi volanti anche in Europa.
Secondo EASA infatti ha detto che l’esperienza che sarà maturata con l’applicazione di queste prime linee guida dei velivoli VTOL non farà altro che alimentare il processo di regolamentazione. Con le nuove regole l’EASA ha introdotto due nuovi tipi di certificazione, quella base e quella avanzata, da applicare ai velivoli di piccole dimensioni. Proprio questi vengono considerati come degli aerei capaci di trasportare non più di nove passeggeri, mentre il peso a pieno carico non può superare poco meno di 3,2 tonnellate.
Per ottenere la certificazione base il velivolo deve riuscire a eseguire un atterraggio di emergenza controllato, secondo le norme di sicurezza prevista dall’EASA per garantire la protezione dei passeggeri. Possono invece ottenere la certificazione avanzata solo quegli aeromobili capaci di volare e atterrare in sicurezza. Entrambe però sono valide per i taxi volanti che operano in ambito commerciale.
Per il momento i velivoli non sono ancora operativi sotto l’aspetto commerciale, ma la nuova regolamentazione introdotta di recente lascia ben sperare per l’arrivo di grandi novità per il futuro.
Ultimamente si è espresso in merito anche Anil Nanduri, direttore generale della divisione droni di Intel, riferendo che sarebbe più economico far volare automobili che costruire tunnel per evitare il traffico. Secondo lui i primi taxi volanti saranno disponibili tra 5 anni, mentre tra 10 anni saranno assolutamente la normalità.