La Prima del Teatro alla Scala è ogni anno un appuntamento per tutti: per chi sfila verso il Teatro, per chi protesta fuori, per i giornalisti accampati all’ingresso e per i cultori del genere che attendono l’esordio. Quest’anno però Samsung renderà la Prima un po’ meno esclusiva e un po’ più democratica, portandone le immagini e i suoni anche al di fuori del Teatro.
A inaugurare la stagione 2014-2014 del Teatro alla Scala sarà il Fidelio di Ludwig van Beethoven, le cui note risuoneranno anche sotto la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano grazie a un maxischermo messo a disposizione da Samsung. Domenica 7 dicembre l’appuntamento è dunque doppio: di fronte al Teatro per chi potrà entrare e sotto la Galleria per chi invece vorrà assaporarne le emozioni facendo leva sulle immagini in alta definizione disponibili a partire dalle ore 18.
Il videowall sarà composto da 32 Large Format Display Samsung SyncMaster 460UT-2 dalla cornice ultra-sottile: capaci di offrire una straordinaria qualità audio e video, i 32 monitor intratterranno i cittadini e li avvicineranno ad una delle più alte forme d’arte, consentendo anche a chi non può recarsi a Teatro di vivere in prima persona l’esperienza della Prima.
La partnership tecnologica tra Samsung e il Teatro alla Scala mette assieme il meglio della tecnologia con il meglio della tradizione, il tutto all’insegna della qualità e della promozione culturale. La Prima sarà una occasione irripetibile per portare l’Opera tra la gente, praticando un ineguagliabile tentativo di divulgazione per creare la giusta atmosfera attorno all’evento del 7 dicembre.
Tra i numerosi progetti avviati per la promozione di una cultura condivisa e improntata all’innovazione, spicca, inoltre, la sponsorizzazione tecnica di un ulteriore punto di riferimento per il panorama culturale italiano: il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, dove Samsung mette a disposizione la propria tecnologia, consentendo un’esperienza di visita più coinvolgente e interattiva. Infine tra le altre collaborazioni significative si distinguono quelle con Musei Capitolini, Pinacoteca Ambrosiana e Museo dei Fori Imperiali a Roma.
Se è vero che Beethoven considerasse Fidelio «su tutte le altre mie opere, […] degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell’arte», allora l’occasione della Prima ed esperimenti come quello condotto con Samsung non possono che andare nella stessa direzione auspicata e prevista dall’autore nella prima metà dell’800.