Larry Page, co-fondatore e CEO del motore di ricerca, ha fatto la sua comparsa sul palco della conferenza TED (Technology, Entertainment and Design) di Vancouver, in Canada, affrontando una serie di temi che hanno principalmente a che fare con il raggio d’azione di Google: dalla tutela della privacy agli investimenti del gruppo nell’ambito della robotica, che nei mesi scorsi hanno portato all’acquisizione di Boston Dynamics.
Intervistato dal giornalista televisivo americano Charlie Rose, ha spiegato innanzitutto il perché dell’interesse dimostrato da bigG nei confronti di realtà come DeepMind, con esperienza nello sviluppo di soluzioni avanzate nel campo dell’intelligenza artificiale.
Stavo analizzando il processo di ricerca e cercando di capire come poter rendere i computer meno “goffi”, tenendo in considerazione anche come il riconoscimento vocale attualmente sia tutt’altro che perfetto. Stiamo ancora compiendo i primi passi in alcuni ambiti e i calcolatori di oggi non sono in grado di conoscere chi siamo e cosa facciamo.
Da queste considerazioni bigG ha potuto apprezzare il lavoro svolto da DeepMind nel tentativo di rendere i computer “smart”, partendo dall’esigenza di insegnare loro ad interagire con i giochi.
È stato molto eccitante, non eravamo in grado di fare qualcosa di simile prima. Immaginate se questo tipo di intelligenza potesse essere al nostro servizio.
Page ha poi risposto ad una domanda relativa allo scandalo datagate e all’operato di Edward Snowden, intervenuto nei giorni scorsi pubblicamente proprio di fronte alla platea di TED.
Non è accettabile ciò che il governo ha fatto in gran segreto. Non è possibile avere una democrazia se dobbiamo proteggere gli utenti dalle nostre stesse istituzioni. Il governo si è fatto una pessima pubblicità e c’è necessità di un dibattito.
Sempre restando in tema privacy, il CEO di Mountain View ha parlato di come un trattamento adeguato dei dati personali potrebbe spalancare le porte ad innovazioni di cui tutti potrebbero beneficiare. Un esempio: creare un database con i dati clinici dei pazienti, anche mantenendone segreta l’identità, potrebbe aiutare i medici nella ricerca e salvare fino a 100.000 vite ogni anno.
Il suo intervento si è chiuso poi toccando argomenti quali le self-driving car, ovvero una tecnologia per le automobili in grado di guidare da sole che Google ha intenzione di commercializzare entro il biennio 2017-2018, e Project Loon, per portare la connessione a banda larga in tutto il mondo sfruttando dei palloni aerostatici. In merito alle vetture intelligenti, secondo il parere di Page saranno capaci di aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre il numero di incidenti, che ogni anno coinvolgono milioni di persone in tutto il mondo, gran parte delle quali in giovane età.