Arriva il primo caso di sanzione per un operatore, “Tele2” nel caso specifico, che utilizzava dei sistemi informatici per limitare l’uso del peer to peer (emule, bittorent, etc.). La decisione dell’Agcm (pubblicata nel bollettino del 19 gennaio)arriva a causa della mancata informazione della presenza di filtri sul peer to peer sia sulle Condizioni Generali del Contratto che sul sito dell’azienda.
La sanzione, per pratica commerciale scorretta, di 110.000 Euro è stata ridotta a 90.000 Euro in quanto la società, a partire dall’aprile 2008, ha collaborato con Agcm migliorando l’informazione sui sistemi di filtraggio del traffico.
L’ADUC parla di multa simbolica se rapportata al fatturato della società specificando che il problema riguarda anche altri gestori che pur utilizzando i filtri non lo comunicano ai propri clienti.
Tele2 ha inviato all’antitrust un comunicato per sottolineare il fatto che aveva provveduto ad informare i propri clienti. Si legge tra le righe del bollettino di AGCM:
La società ha sottolineato, in primo luogo, di aver inserito nella sezione FAQ (Frequently Asked Questions) del proprio sito Internet un’informativa circa l’utilizzo di sistemi di filtraggio del traffico P2P. Nella pagina Web “Offerte ADSL” in alto sulla parte sinistra, è stato posizionato un link che indirizza alle sezione denominata “Domande Frequenti”, in cui al quesito: “Esistono limitazioni per lo scaricamento di dati attraverso programmi Peer To Peer?” Tele2 ha inserito la seguente risposta: “TELE2 applica sistemi automatici finalizzati ad ottimizzare la banda in alcune aree e in alcune fasce orarie. Questi sistemi non bloccano completamente le connessioni Peer To Peer, ma potrebbero limitarle nelle fasce orarie di picco, quando l’utilizzo della rete è particolarmente intenso (le ore preserali e serali). Desideriamo infatti evitare che il massiccio utilizzo di banda, tipico dei programmi P2P, possa danneggiare chi usa la rete per attività più tradizionali, come ad esempio la navigazione e la consultazione della posta elettronica”.
Molti utenti lamentano già da diverso tempo la presenza di filtri per il traffico peer to peer ma gli operatori (quelli che ne ammettono l’esistenza) spiegano che si tratta di sistemi per bilanciare la banda in favore di servizi considerati ad alta priorità come la navigazione Web e la posta elettronica.
La banda costa e il P2P rappresenta la percentuale più alta in termini di traffico sulla rete ma se l’operatore intende adottare metodi per salvaguardare la disponibilità di banda deve farlo presente nei modi più opportuni al cliente.