Franco Bernabé, Amministratore Delegato Telecom Italia, in occasione del recente incontro con la blogosfera a Rovereto, non è stato generoso di indicazioni circa l’eventualità di una separazione della rete o comunque di soluzioni alternative per stimolare il mercato. Tuttavia una indicazione è stata fornita: Bernabé ha spiegato che la copertura del paese Italia è di difficile realizzazione a causa dell’estrema variabilità del territorio, tale da imporre strutture frammentate e soluzioni miste. La cosa è risaputa ormai da tempo, con Telecom Italia impegnata più che altro a prendere la “massa” del mercato lasciando all’iniziativa privata la copertura delle zone più impervie (o comunque quelle rurali, in cui la domanda è dispersa sul territorio comportando bassi ritorni per alti investimenti).
Pare evidente, però, che Telecom Italia abbia ora la necessità quantomeno di dimostrare un proprio impegno nella direzione di una maggiore e più efficiente copertura del territorio. Il passo più utile, dunque, è quello di iniziare con la ricerca, perchè il campo del wireless è un cantiere sempre aperto. In collaborazione con NEC, quindi, Telecom Italia ha comunicato l’apertura di un centro di eccellenza dal quale dovranno uscire le soluzioni che l’azienda adotterà negli anni a venire per coprire il territorio.
Il comunicato ufficiale diramato da NEC ipotizza ricerche su vari campi: «WiMAX, Femtocell, FTTx, Microwave PDH/SDH radio systems ed LTE», tutti ambiti nei quali NEC intende portare avanti la già preziosa esperienza coltivata in Giappone. Il Memorandum of Understanding (MOU) firmato non ufficializza al momento alcun dettaglio ulteriore: tra le parti c’è evidente comunanza di intenti (NEC intende fornire le soluzioni hardware/software, Telecom Italia necessita di una buona struttura per la gestione dei propri servizi), e da questa base la partnership intende costruire qualcosa di importante per la rete che verrà.
Per Telecom Italia l’accordo ha una valenza doppia. Non solo la ricerca saprà fornire soluzioni utili per il futuro, ma il tutto è utile anche nel presente per allontanare le ombre di un debito tanto pesante da tenere in ostaggio ogni strategia aziendale. Franco Bernabé è in bilico su questo truce dilemma: investire nel futuro o fare qualcosa per recuperare i disastri accumulati nel passato. Telecom Italia è in questa forzata posizione, ed avere argomenti per temporeggiare potrebbe di per sé essere già cosa buona: un Memorandum of Understanding può servire anche a questo.
Nel frattempo nuovi elementi emergono circa la possibilità di un nuovo partner utile per confluire in una cosiddetta “newco”: «Telecom Italia sta lavorando all’ingresso di un nuovo socio e allo scorporo della rete fissa da conferire a una newco, cui entrerebbero investitori istituzionali. Lo dice una fonte vicina alla vicenda, aggiungendo che “l’investitore potrebbe essere libico o arabo”. Telecom Italia “sta lavorando all’ingresso di un nuovo socio e allo scorporo della rete fissa”, dice la fonte, confermando le indiscrezioni stampa in proposito e senza fornire dettagli sulla forma con cui avverrebbe l’entrata del nuovo socio […] La fonte aggiunge che dal consiglio del 25 settembre “non dovrebbero arrivare parole definitive sulla due questioni aperte (rete fissa e nuovo socio)”».