Telecom Italia e la possibilità di uno scorporo della sua rete è un tema più volte toccato e più volte dibattuto e che oggi è tornato prepotentemente alla ribalta. Il Sole 24 Ore avrebbe messo le mani su un dossier riservato di Telecom Italia in cui si ipotizza lo spinoff della rete d’accesso. Scorporare la rete di Telecom Italia che viene valutata attorno ai 15 miliardi di euro porterebbe alcuni vantaggi: innanzitutto si potrebbe così tagliare il debito del gestore, notoriamente altissimo e poi con l’entrata di alcuni partner come la Cassa Depositi e Prestiti, si avrebbe l’opportunità di dare il via a una nuova era di investimenti per realizzare le nuove reti di seconda generazione in fibra ottica, le così dette NGN.
Curiosamente, l’entrata di un partner pubblico come la Cassa Depositi e Prestiti, farebbe fare un passo indietro a Telecom Italia che tornerebbe a una parziale re-nazionalizzazione. Nel documento de Il Sole 24 Ore, si prospetterebbero 3 scenari principali. Il primo scenario, vedrebbe lo scorporo della rete con la creazione di una società controllata in toto da Telecom Italia.
Il secondo scenario, vedrebbe invece lo scorporo della rete con la creazione di un gruppo guidato dall’attuale azionariato di Telecom Italia. Il terzo scenario, quello più complesso, vedrebbe la cessione della rete a un partner importante, società esistente…, a cui Telecom Italia rileverebbe una quota anche se non di maggioranza.
Questo partner forte potrebbe proprio essere la Cassa Depositi e Prestiti. La volontà di questo piano è quella di far fronte ai forti aumenti di costi che la realizzazione delle nuove reti in fibra ottica comporterebbero.
Ma se l’idea dello scorporo della rete di Telecom Italia dovesse rimanere solo sulla carta, il gruppo avrebbe in mente un’altra soluzione. Il Piano B prevederebbe un accordo sempre con la Cassa Depositi e Prestiti e con Metroweb.
Telecom Italia potrebbe cedere la sua rete in rame a Metroweb, nelle 30 città dove la società guidata da Alberto Trondoli sarebbe intenzionata a realizzare le reti in fibra ottica per offrire a tutti l’ultra banda larga. Incontri tra i gruppi in tal senso ci sarebbero già stati, ma attualmente ogni possibilità di mediazione sembrerebbe compromessa a causa di forti diversità di vedute sul prezzo della rete da parte di Telecom Italia e di Metroweb.