Telecom Italia (TIM) ha deciso di digitalizzare in proprio l’Italia portando la banda ultralarga senza passare per i bandi di Infratel. L’operatore, infatti, non ha presentato alcuna offerta per il secondo bando di gara indetto da Infratel per la realizzazione e gestione di una infrastruttura ultrabroadband nelle aree bianche di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia Autonoma di Trento.
La scelta della società è coerente con quanto già comunicato a suo tempo al Ministero dello Sviluppo Economico e a Infratel. TIM ha infatti aggiornato, a fine 2016, il proprio piano di investimento prevedendo la copertura con reti a banda ultralarga selettivamente ad alcune aree bianche delle Regioni oggetto dei bandi Infratel. Tale scelta è stata confermata nel Piano Strategico 2017-2019, già presentato dalla società anche alla comunità finanziaria. TIM assicurerà il servizio Ultrabroadband in Fibra al 95% delle abitazioni entro il 2019, incrementando e accelerando il proprio piano di copertura.
TIM ribadisce la sua leadership nello sviluppo delle infrastrutture e nella digitalizzazione del Paese, completando in autonomia e in tempi rapidi la copertura a banda ultralarga, grazie ad una combinazioni di nuove tecnologie fisse e wireless che permetteranno, rispetto al passato, maggior efficienza e riduzione dei costi sfruttando al massimo il riutilizzo delle infrastrutture di sua proprietà.
TIM sottolinea infine che le risultanze della gara non avranno per la Società alcun impatto gestionale, strategico e di posizionamento di mercato. Trattasi di una decisione drastica probabilmente dispensa dalla partecipazione di Enel Open Fiber ai bandi di concorso che sembra poter vincere agevolmente visti i risultati dell’ultimo bando.
L’operatore, dunque, ha deciso di puntare tutto sulla propria rete su cui investirà 5 miliardi di euro.