Un importante accordo si propone di smuovere le acque stagnanti del Wimax italiano. Dopo il gran parlare sviluppatosi attorno all’asta per l’attribuzione delle frequenze, infatti, il settore si è impantanato attorno ad una serie di situazioni che non hanno favorito in alcun modo l’esplodere della nuova tecnologia. Un accordo tra Telecom Italia e Aria ADSL, però, sembra l’inizio di una nuova storia.
Ne recita l’incipit un comunicato ufficiale diramato direttamente da Telecom: «Telecom Italia e Aria hanno firmato una serie di accordi che permetteranno di raggiungere una maggiore efficienza ad entrambe le Aziende, di focalizzare le rispettive strategie e di costruire sinergie infrastrutturali, con l’obiettivo di superare il Digital Divide ed estendere l’accesso ad Internet veloce anche in quelle zone del territorio non ancora raggiunte dal servizio ADSL, consentendo ad un numero sempre maggiore di cittadini e di imprese di utilizzare i servizi on line». Banda larga e riduzione del digital divide, insomma: manna che piove dal cielo.
L’accordo si sviluppa su di un duplice e reciproco canale:
- «Il primo accordo prevede il diritto d’uso delle frequenze WiMAX di Telecom Italia da parte dell’operatore Aria nelle regioni dell’Italia Centrale e Meridionale quali Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna, che le sono state assegnate nell’asta conclusa nel febbraio 2008. Al contempo Aria provvederà ad assicurare il raggiungimento della copertura minima prevista, garantendo così gli impegni presi con il Ministero per lo Sviluppo Economico, Dipartimento Comunicazioni. Telecom Italia, nell’ambito dell’accordo, potrà fornire ai propri clienti anche servizi a larga banda su tecnologia WiMAX, grazie all’offerta wholesale “white label” di Aria, su tutto il territorio nazionale»;
- «[…] grazie ad un ulteriore accordo tra le parti, Aria potrà utilizzare le infrastrutture di rete di trasporto di Telecom Italia per la realizzazione della propria rete».
Secondo Oscar Cicchetti, Direttore Domestic Market Operations di Telecom Italia, «L’accordo rappresenta un importante esempio di come la collaborazione tra gli operatori di telecomunicazioni possa concorrere ad un’ulteriore estensione della banda larga e conferma inoltre la nostra attenzione alla diffusione dell’innovazione tecnologica su tutto il territorio nazionale». In tal senso la dimensione Wimax viene pertanto vista come un’estensione alla fibra ottica, una rete complementare in grado di raggiungere capillarmente anche e soprattutto quelle zone ove la fibra non potrebbe arrivare in tempi brevi a causa dei risaputi calcoli costo/opportunità che stanno oggi bloccando gli investimenti Telecom sul territorio nazionale.
Che le acque del Wimax si stiano smuovendo è chiaro anche altrove: Intel ha appena investito 43 milioni di dollari nella UQ Communications per costruire una rete che porti in Giappone velocità da 40Mbps in download e 10Mbps in upload. Tokyo, Kawasaki e Yokohama saranno presto coperte, per giungere quindi al 90% della popolazione nazionale già entro il 2012.