Telecom Italia potrebbe cedere, almeno in parte, la proprietà sulla rete su cui viaggia la rete italiana (eredità dell’ex-monopolio SIP). Parte degli addetti ai lavori lo chiede da tempo, ed entro fine anno potrebbe arrivare la svolta: secondo quanto spiegato da Franco Bernabé, presidente operativo del gruppo Telecom, entro breve si arriverà ad una qualche decisione definitiva.
MilanoFinanza sottolinea come Bernabé ci tenga a precisare il fatto che non si tratti di un’operazione finanziaria, ma di mera strategia industriale. Inoltre lo scorporo non sarebbe completo, ma soltanto parziale e lascerebbe nelle mani dell’incumbent la maggioranza della proprietà sull’asset. Così facendo si aprirà ad un investimento della concorrenza e della Cassa Deposito e Prestiti, con nuovo denaro disponibile per investire nel futuro della rete: la fibra ottica.
A tal proposito Telecom Italia ha così snocciolato la propria strategia e le proprie scelte:
i manager del gruppo tlc hanno spiegato che cablare le città con questo sistema costa un quarto rispetto al sistema ftth e impiega un quarto del tempo. La tecnologia ftth quindi è più efficiente, ma per ora meno conveniente. Il metodo fttcab invece è perfetto per l’avvio di una copertura (peraltro secondo gli esperti ampiamente in grado di soddisfare le esigenze della clientela in termini di qualità del servizio). Quando poi un’area dovesse dimostrarsi particolarmente recettiva, gradualmente Telecom sposterà il servizio all’ftth, tecnologia che quindi verrà utilizzata solo dove c’è mercato.
Secondo quanto emerso dalla presentazione del gruppo, l’attesa è ora nei confronti dell’AGCOM (da cui dovranno arrivare indicazioni precise a proposito dell’offerta commerciale all’ingrosso) e della Commissione Europea (da cui ci si attende un quadro regolatorio tale da offrire vantaggi competitivi nell’investimento).
Lo scorporo della Rete, visto ormai da quasi un decennio come un passaggio fondamentale per l’annullamento del digital divide tecnologico italiano e per uno sviluppo autentico della copertura broadband sul territorio nazionale, potrebbe insomma non essere più una chimera. E sebbene ancora non si sia visto nulla di concreto in proposito, il fatto che a parlarne sia Telecom Italia apre a nuove speranze in tal senso: entro fine 2012 qualcosa potrebbe sbloccarsi e sarebbe un momento storico tanto per la rete quanto per l’incumbent.