Telecom Italia ha annunciato di aver pubblicato il primo annuario della Banda Larga sul territorio italiano. Il documento, spiega l’azienda, sarà condiviso con gli amministratori locali «con l’obiettivo di fotografare in totale trasparenza l’attuale copertura della banda larga italiana». Il documento sembra essere da una parte una reazione di Telecom alle critiche di quanti contestano l’atteggiamento di chiusura dell’azienda nei confronti della rete ereditata dai tempi del monopolio, e dall’altra un primo simbolico passo verso un nuovo modo per affrontare il problema.
«Con questa iniziativa Telecom Italia ribadisce il proprio impegno per lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni e il sostegno per quei territori virtuosi che intendono sfruttare tali infrastrutture per migliorare il livello di benessere dei propri cittadini, rendere più competitivo il proprio sistema produttivo e aumentare la qualità dei servizi attraverso l’efficienza della pubblica amministrazione. Telecom Italia ritiene, infatti, che il punto di partenza di questo percorso consista nella condivisione di un piano di sviluppo per la copertura di servizi a banda larga sul territorio locale».
Il tutto con portare la banda larga a tutti i cittadini italiani. Così Telecom Italia spiega infatti il corpo del documento: «Il rapporto, che verrà aggiornato annualmente, contiene per ogni regione i dati di copertura broadband e illustra tutte le architetture di rete che offrono servizi in banda larga (xDSL, fibra ottica, mobile broadband, Wi-Fi e Hiperlan, Wi-Max). In particolare il rapporto descrive quanto messo in atto da Telecom Italia dal 2006 (anno di avvio del progetto Anti Digital Divide) riportando tutti gli accordi sottoscritti con le Regioni e i Comuni e gli obiettivi di sviluppo raggiunti tracciando in questo modo un percorso che, in collaborazione con le istituzioni locali e nazionali, consentirà di portare la banda larga a tutti gli italiani.
Che il documento sia un passo propositivo è chiaro, ma è evidente anche il ruolo difensivo che il documento dovrà avere nel tempo al cospetto di quanti chiedono a gran voce lo scorporo della Rete come viatico fondamentale per arrivare ad una Rete di nuova generazione: «Telecom Italia, inoltre, ha avviato una serie di azioni per superare il digital divide nelle aree cosiddette “a fallimento di mercato” individuando i necessari interventi congiunti “pubblico-privato”. Anche in questa direzione finora sono state seguite due vie: la prima caratterizzata da un approccio “centrico” insieme alla società pubblica Infratel (per le aree sottosviluppate del paese), e la seconda basata su un approccio “locale” attraverso accordi con le singole Regioni con forme di finanziamento attraverso delle gare pubbliche. Proprio grazie all’esperienza maturata, Telecom Italia ritiene che per un definitivo superamento del digital divide sia necessario uno sviluppo territorialmente equilibrato delle reti di comunicazione che non può prescindere dall’adozione di nuovi modelli di “Public-Private Partnership“, con una forte concertazione tra i diversi livelli di governo locale e centrale».
Da scarsità ad abbondanza: secondo Franco Bernabé la trasparenza sarà il primo passo che l’azienda intende compiere per giungere ad una nuova era della Rete italiana, stimolando così «il passaggio dalla fase di digital divide a quella di digital prosperity». Continua Bernabé: «Il nostro obiettivo è assicurare la copertura con la banda larga dando priorità ai distretti industriali e alle aree dove le imprese manifestano maggior necessità di connessione. Vogliamo dare la possibilità alle aziende italiane di essere competitive e dedicheremo tutte le risorse necessarie a questo obiettivo». Così Telecom Italia respinge lo scorporo, così l’incumbent respinge le ipotesi di variazione al Servizio Universale. Così, insomma, Telecom Italia intende prendere in mano la situazione per evitare pericolosi scossoni sul mercato.
L’annuario non basterà, ma sembra poter rappresentare una sorta di impegno: Telecom Italia sa di non poter più temporeggiare. L’analisi dei contenuti dell’annuario restituirà inoltre per la prima volta una mappatura completa della copertura sul territorio con firma ufficiale del gruppo proprietario della rete.