Il Governo italiano ha deciso di tentare di salvare in extremis Telecom Italia o almeno la rete da Telefonica. I margini sono molto risicati anche perché, come specificato dalla Consob per bocca del suo presidente Giuseppe Vegas, Telefonica tra soli 3 mesi acquisirà il diritto di voto in Telco e quindi il controllo di diritto della società di telecomunicazioni italiana. Il Governo italiano starebbe pensando di seguire due vie per salvare Telecom Italia: far ricorso alla golden power e modificare le legge sull’Opa.
L’arma più efficace sembrerebbe la golden power che è la versione riveduta e corretta del noto strumento golden share con la quale il Governo potrebbe far rientrare la rete fra gli asset strategici per i quali sono previsti poteri speciali. Il testo del Dpr che verrà discusso nelle prossime ore dall’esecutivo dovrà seguire comunque un iter abbastanza lungo. Nel testo verrebbe specificato che rientrano nelle competenze della golden power e quidi nelle attività strategiche
le reti e gli impianti utilizzati per la fornitura dell’accesso agli utenti finali nei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale
Nel testo viene sottolineata anche l’importanza della rete dal punto di vista della sicurezza dello Stato italiano:
nessuna eccezione in presenza di minaccia di un grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti
Il Copasir aveva infatti lanciato l’allarme che un’eventuale cessione della rete agli Spagnoli di Telefonica avrebbe potuto comportare un rischio per la sicurezza del Paese. La rete di Telecom Italia viene infatti utilizzata per tutte le attività del Paese e transitano dunque dati riservati molto importanti per la sicurezza italiana. Copasir aveva anche suggerito di procedere velocemente allo scorporo della rete.
Se il Governo dovesse riuscire ad applicare la golden power a Telecom Italia, potrà porre il veto sull’operazione di Telefonica adducendo come motivazione la tutela delle attività del Paese, sempre che l’Unione Europea, non digerendo le azioni unilaterali protezionistiche degli Stati membri, non intervenga. Se comunque si arrivasse al veto, Telefonica dovrebbe trattare le condizioni dell’acquisizione del controllo di Telecom Italia direttamente con il Governo con tutti i problemi immaginabili.
Più delicata la questione della modifica della legge sull’Opa. Attualmente la legislazione in merito prevede che scatti l’obbligo di un’offerta pubblica d’acquisto quando si arrivi a controllare il 30% di un’azienda. L’intenzione sarebbe quella di ridurre questa soglia ad un valore più basso. Spiega infatti il sottosegretario al Tesoro, Alberto Giorgetti:
Le società potrebbero essere autorizzate a definire in via statutaria una soglia inferiore a quella stabilita per legge. A livello normativo potrebbe essere determinata una soglia minima per non ingessare completamente il mercato del controllo, mentre non sarebbe consentito alle società di modificare verso l’alto la soglia del 30%. Questo è lo strumento principale a cui si sta lavorando.
Si tenterebbe dunque di costringere Telefonica a far lanciare un’Opa sulle restanti quote di Telecom Italia, un’operazione che però il gestore spagnolo potrebbe non accettare facendo così marcia indietro sull’operazione Telecom. Uno scenario comunque non di facile attuazione.