«Il mercato risente della chiusura negativa della Borsa Usa. La settimana scorsa i mercati europei avevano cercato di dimostrare un po’ più di forza di quella che in realtà avevano, e infatti alle notizie negative in arrivo da un colosso americano come GE sono scattate subito le vendite»: così un trader commenta per Reuters l’apertura negativa della borsa nella giornata delle elezioni. Ma un titolo su tutti sembra pagar pegno: è quello di Telecom Italia, e le elezioni politiche non hanno peso specifico nelle valutazioni degli azionisti.
È questa la giornata, infatti, del rinnovo del consiglio e dell’assemblea degli azionisti del gruppo. La notizia che esce è una sorta di non-notizia ed è costituita da una duplice smentita proferita direttamente dal Presidente Galateri di Genola: da dimenticare le ipotesi di un aumento di capitale e, allo stesso tempo, viene respinta ogni paventata fusione con Telefonica. «Con Telefonica, in particolare svilupperemo insieme tutte le sinergie possibili, sempre nel rispetto delle regole e delle limitazioni poste dalle Autorità di regolamentazione»: sinergie, collaborazione, ma nulla più. Il gruppo, che ai più appare ormai in situazione di urgenza, sperava in risposte concrete per il futuro e l’assenza di proiezioni chiare ha maturato un pesante -2% ad assemblea ancora in corso.
Galateri ha elargito entusiasmo a piene mani spiegando che il gruppo è sano, che ha ottime possibilità di crescita e che al proprio interno ha capacità e risorse umane tali da prospettare solo buone cose. Sulla borsa il commento è invece sarcastico: «Che l’andamento del titolo fosse condizionato più da speculatori che da reali venditori è reso evidente dalla performance registrata da Pasqua a venerdì scorso (+20%, vale a dire il 15% in più rispetto al settore delle tlc), grazie anche all’arrotondamento della quota detenuta da Telco, salita del 23,9% al 24,5%». Per il futuro, insomma, Galateri chiede semplicemente pazienza e fiducia: «sul fronte finanziario ci atterremo a una rigorosa disciplina. […] Non c’è alcuna ragione per cui un gruppo come Telecom Italia, così ricco di talenti e capacità professionali, non possa tornare a dare le soddisfazioni che legittimamente tutti, a cominciare dagli azionisti, dal management, dai dipendenti, si attendono da un’azienda leader sul mercato. […] Abbiamo fiducia nel futuro. Vi chiediamo fiducia e di essere giudicati su ciò che conta: un’affidabile e durevole creazione di valore.
Maggiori dettagli sui contenuti dell’assemblea sono disponibili sull’utile Live Blogging messo a disposizione da Stefano Quintarelli sul proprio Quinta’s weblog. Dal quale giunge peraltro una curiosità: Beppe Grillo non si è presentato all’assemblea, al contrario di quanto successo in quell’ultima occasione in cui prese parola scaricando gravi accuse contro tutto il management del gruppo.