Dal primo aprile è partita silenziosamente una piccola grande rivoluzione che coinvolge i listini tariffari di Telecom Italia. Come annunciato dallo stesso operatore a gennaio, da questo mese di aprile è in vigore il nuovo tariffario per le chiamate nazionali che mira ad offrire ai clienti una maggiore trasparenza sulle chiamate fisso-mobile e sopratutto una maggiore convenienza. Spariscono dunque le vecchie tariffe differenziate per far posto ad una tariffa unica, valida non solo per le chiamate verso i numeri fissi, ma anche verso tutti i numeri mobili nazionali.
Dunque, chiamare tutti i numeri fissi e mobili costa dal primo aprile 5 centesimi di euro al minuto con uno scatto alla risposta di 5 centesimi. Da evidenziare anche che superate le 3 ore di conversazione al mese verso i numeri fissi nazionali, il prezzo complessivo di ciascuna chiamata verrà scontato del 50% sia nell’importo alla risposta e sia nell’importo al minuto. La tariffazione è a scatti anticipati di 60 secondi e tale modalità si applica anche al conteggio della soglia di 3 ore/mese oltre la quale le chiamate verso i fissi nazionali saranno scontate del 50%.
Un nuovo listino tariffario che alla sua presentazione generò non pochi dubbi perché, sebbene rispetto alle precedenti tariffe c’è un certo risparmio per le chiamate verso i numeri mobili, le chiamate verso i numeri fissi in realtà diventano meno convenienti. Precedentemente infatti, chiamare i numeri fissi italiani costava 1,90 centesimi di euro.
Oltre alla nuova tariffa unica, Telecom Italia dal primo aprile ha reso operativo anche l’aumento del canone base che oggi ammonta a 17,40 euro al mese (precedentemente 16,64 euro).
Infine, sempre dal primo gennaio, Telecom Italia ha introdotto un costo fisso per la cessazione di ogni rapporto contrattuale anche dopo i 12 mesi. L’importo da pagare in caso di recesso della linea telefonica e/o linea ADSL sarà di 34,90 euro IVA inclusa