Il CDA di Telecom Italia ha deciso di sospendere momentaneamente il progetto di scorporo della rete in attesa di una più approfondita analisi del percorso regolatorio. La notizia arriva nella tarda serata di ieri dopo che era stato convocato un CDA straordinario dedicato tutto al tema dello scorporo della rete. I motivi di questa convocazione urgente sono da ricercarsi nella decisione dell’AGCOM di tagliare considerevolmente, ed oltre le aspettative di Telecom Italia stessa, i prezzi delle tariffe ULL. Un taglio che secondo l’azienda di telecomunicazioni italiana potrebbe mettere a rischio il piano industriale di sviluppo dell’ultra banda larga. L’operatore al riguardo aveva citato anche l’esempio dei Paesi europei dove il canone dell’unbundling è invece rimasto invariato, come da suggerimento dell’Unione Europea, per non sottrarre importanti risorse per lo sviluppo delle reti.
Il CDA ha dunque deciso che alla luce di questi eventi, prima di procedere allo scorporo della rete, sia necessario analizzare attentamente l’impatto che avranno le decisione volute dall’AGCOM per verificare se queste non precludano la fattibilità del percorso che Telecom Italia doveva compiere. Non si tratta dunque di uno stop definitivo come quello avvenuto con le trattative con H3G ma piuttosto di una mossa cautelativa. C’è però chi vede in questa decisione solo una mossa per mettere pressioni all’AGCOM per farli cambiare posizione.
Wind, Vodafone e Fastweb, dopo aver appreso le decisioni del CDA di Telecom Italia, hanno subito reagito con un documento in cui affermano come sia sorprendente il comportamento di Telecom Italia nel voler condizionare l’operazione dello scorporo alla verifica degli aspetti regolatori, dando la colpa alle decisioni dell’AGCOM in merito alle tariffe wholesale 2013.
Per Wind, Fastweb e Vodafone, AGCOM ha infatti applicato correttamente la regolamentazione per i prezzi del 2013, proponendo per la prima volta dopo anni di aumenti che avevano favorito l’ex monopolista, una ribasso dei prezzi. Ma per gli OLO alternativi il motivo della presa di posizione del CDA di Telecom Italia potrebbe risiedere altrove:
Viene da chiedersi allora se quello che veniva presentato come una misura industriale necessaria per vivificare il mercato e la concorrenza, non sia stato in realtà un espediente per mettere un’indebita pressione sull’autorità indipendente di regolamentazione allo scopo di condizionarne le decisioni.