Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, a margine di un incontro al World Mobile Congress 2012 di Barcellona è tornato a parlare degli alti costi di gestione delle reti mobili. Bernabè ha snocciolato alcuni dati davvero sorprendenti e cioè che l’80% del traffico della telefonia mobile è dedicato ai dati ma i ricavi complessivi non superano invece il 20%. Tutto questo tradotto significa che la connettività mobile costa molto di più di quanto un gestore di telefonia possa ricavare da essa.
Ovviamente per il presidente di Telecom Italia questa situazione è insostenibile anche perché in un futuro prossimo, con l’avvento della connettività LTE il traffico dati e l’uso delle reti mobili aumenteranno esponenzialmente e così anche i costi. Gli operatori infatti investiranno oltre 800 milioni di dollari nei prossimi 3-4 anni per le nuove reti mobili.
Che fare dunque?
Secondo Franco Bernabè due sono le strade percorribili. La prima è quella di coinvolgere nello sviluppo delle reti anche grandi colossi come Apple e Google che potrebbero investire nelle infrastrutture mobili che poi sono un dei loro business principali vista la loro massiccia presenza nei servizi mobili. Per esempio si potrebbe arrivare a piattaforme comuni per servizi come messaggistica, videoconferenze e altro.
Oppure, altra soluzione, sfruttare la nascente tecnologia NFC (near field communication) che permette di utilizzare il proprio smartphone per i pagamenti.
Proprio al riguardo Telecom Italia ha siglato da poco un accordo con un gruppo di società francesi ICT proprio per lo sviluppo di soluzioni NFC. Con questa soluzione, abbinando il proprio smartphone a una carta di credito per effettuare acquisti in mobilità, sarà possibile creare nuove piattaforme a hoc da cui ricavare profitti per bilanciare i costi delle reti mobili.