L’incertezza regna sovrana su Telecom Italia ed è così che i pacchetti azionari che gravitano nella “Tronchettisfera” continuano un andamento altalenante che volge al momento verso un ulteriore ribasso. Per il secondo giorno consecutivo il titolo è pesantemente influenzato dalle voci relative all’interessamento sul gruppo da parte dello Stato e di News Corp., ma alla fine ne esce il fatto che sull’argomento si raccolgono solo secche smentite.
La prima smentita giunge dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp): «La Cdp non ha allo studio alcuna ipotesi di questo tipo», così il portavoce della società avrebbe risposto ad esplicita domanda su RaiNews24. Viene dunque messo da parte l’intervento statale ipotizzato per salvaguardare quell’asset che il ministro Paolo Gentiloni ha espressamente difeso come valore nazionale imprescindibile.
La seconda smentita giunge da News Corp. (gruppo che nella notte ha annunciato utili in crescita del 19% con ottimi risultati anche per Sky Italia). Secondo Reuters, Rupert Murdoch avrebbe dichiarato che con Telecom Italia «Non c’è niente di serio» e tutto gravita attorno a semplici «colloqui vaghi sui contenuti». Murdoch si tira dunque fuori smentendo ogni scambio azionario che lo vedrebbe entrare nella cassaforte di riferimento Telecom (Olimpia).
Una smentita decisamente scocciata circa le voci circolate sulla stampa giunge anche da Telecom Italia: «Telecom Italia in seguito alla continua e ripetuta diffusione sulla stampa di informazioni non rispondenti al vero e fuorvianti relative alla situazione finanziaria del Gruppo e a ipotesi di scorporo della rete, comunica che agirà in tutte le sedi, come di recente a fatto, a tutela della società e degli azionisti richiedendo in particolare l’attivazione della Consob onde evitare il proseguire della diffusione di notizie suscettibili di determinare gravi turbative del mercato […] in merito allo scorporo della rete fissa Telecom Italia sottolinea come tale ipotesi non abbia mai trovato alcun riscontro nè presso il Governo e le Autorità italiane nè a livello di Commissione Europea […] Un’iniziativa di tale genere non può essere realizzata se non in accordo con la società, legittima proprietaria della rete, che, si ricorda, opera nel libero mercato in regime di licenza e non di concessione governativa».
Allontanato, dunque, lo spettro dello scorporo. Murdoch, invece, rimane nei paraggi. Mentre l’Italia è coricata sulle spiaggie, circa 50 milioni di titoli Telecom Italia sono passati di mano ed un qualche riassesto societario bolle in pentola e probabilmente sta già prendendo piede.