La stampa si chiede continuamente se la dipartita di Steve Jobs, e la conseguente sostituzione con Tim Cook, possa aver determinato una fase di stallo in Apple. Il nuovo CEO è accusato di essere poco dinamico, scarsamente interventista e di aver rimosso fra i consumatori quell’appeal tipico del marchio. Eppure le vendite continuano ad andare a gonfie vele, la liquidità è alta e i consumatori non sembrano essere troppo turbati dalle ire funeste della borsa. Dello stesso avviso anche le società che da tempo intrattengono rapporti con la mela morsicata, come ad esempio l’operatore francese Telecom-Orange.
È Stephane Richard, il CEO del carrier d’oltralpe, a svelare l’arcano in una recente dichiarazione per All Things D: con Tim Cook, Cupertino sarebbe più flessibile e adattabile alle esigenze dei suoi partner.
«Apple è diventata più flessibile, più attenta agli altri, probabilmente un po’ meno arrogante rispetto al passato. Credo sia maggiormente sotto pressione e non è male.»
Dalla nascita di iPhone nel 2007, il rapporto tra Apple e gli operatori mobile è diventato fitto e, per forza di cose, simbiotico. In quasi tutti gli stati in cui il melafonino è commercializzato, infatti, sono stati posti in essere degli accordi affinché il device sia distribuito associato a comodati d’uso o tariffe telefoniche speciali, così da ridurne il costo per l’utente finale e piazzarne un gran numero sul mercato. Non è un segreto sottolineare come negli anni Apple si sia dimostrata capricciosa, con pretese a volte singolari nei confronti dei vari carrier. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono passati molti anni prima che iPhone potesse essere offerto da operatori altri rispetto ad AT&T e anche in Italia si è giunti a tre carrier principali dopo lunghissime trattazioni. E gli esclusi illustri continuano a rimanere tali.
Vi sono state inoltre polemiche di contratto – agli albori di iPhone, Cupertino fece di tutto per mantenere piani dati AT&T più economici rispetto a quanto ipotizzato dal partner – così come annose questioni, tutt’ora in corso, sullo sblocco dei terminali in alcune nazioni, Italia fortunatamente esclusa.
Stando alle dichiarazioni di Richard, pare che ora la Mela sia più malleabile alle esigenze delle singole società locali, rispettando maggiormente i mercati dove andrà a inserirsi, le esigenze d’utilizzo dei consumatori e le effettive possibilità di traffico degli operatori stessi. Se questa mossa sia spinta dalla sempre maggiore concorrenza non è dato sapere, ma a quanto pare Tim Cook sta riuscendo a raggiungere piccoli obiettivi che la testardaggine di Steve Jobs non avrebbe probabilmente mai raggiunto.