Ormai completamente in disuso e soppiantato dai più pratici e moderni telefoni cellulari, il cerca-persone conobbe un discreto successo agli inizi degli anni ’90.
Commercializzato in Italia con il nome di Teledrin, si trattava di un piccolo ricevitore portatile che avvisava, tramite un segnale sonoro, ogni qualvolta si riceveva una telefonata, mostrando sul display il numero telefonico da cui la stessa era pervenuta.
Tuttavia, il cerca-persone non permetteva di effettuare telefonate e l’utente era costretto ad utilizzare altre modalità per ricontattare chi lo aveva cercato.
Nonostante gli evidenti limiti, la nascita del Teledrin fu un decisivo passo avanti per l’epoca in cui fu concepito.
In principio utilizzato prevalentemente in ambito lavorativo, si diffuse fra il grande pubblico con l’introduzione, nel 1993, del servizio “Family” dell’allora SIP, che prevedeva un abbonamento piuttosto economico (pari a 10.000 lire mensili) e tariffe ridotte nelle fasce serali e durante il weekend.
Il servizio di Teledrin si avvaleva della rete E-TACS, una tecnologia di tipo analogico utilizzata anche dai primissimi telefoni cellulari, ormai completamente rimpiazzata dai moderni standard GSM e UMTS.
Fu proprio la chiusura definitiva dei servizi TACS, avvenuta il 31 Dicembre 2005, dopo oltre 15 anni di attività, a segnare la fine di Teledrin.