Un lungo ritratto sull’Economist ha il valore della consacrazione definitiva.
Il sorriso sornione e la faccia un po’ da nerd di Niklas Zennstrom campeggiano sulle pagine e sul sito del settimanale più autorevole del mondo. Il segno più evidente di come l’ingegnere svedese e il suo collega danese Janus Friis abbiano ancora una volta azzeccato la mossa. Dopo aver minato alla base il business delle major musicali regalando agli orfani di Napster un prodotto a suo modo rivoluzionario come Kazaa, l’iconoclasta (come lo descrive l’Economist) ci riprova . La scommessa è quella di rivoltare un altro settore cruciale per l’economia globale, quello della telefonia.
L’articolo del settimanale britannico arriva a pochi giorni di distanza dal lancio di SkypeOut, il servizio che consente ai milioni di utenti di Skype l’effettuazione di chiamate verso numeri di telefonia fissa e mobile. A Skype avevamo dedicato un Focus nel settembre scorso e già allora, evidenziandone le straordinarie qualità, anticipavamo i piani di Zennstrom: arrivare nel giro di pochi mesi all’interconnessione con i telefoni veri. Nel frattempo il numero di download del programma ha superato la cifra di 15 milioni. Diversi i miglioramenti via via apportati: a febbraio l’introduzione delle chiamate in conferenza fino a 5 utenti, ad aprile il rilascio della versione per Pocket PC, a giugno di quella per Linux. Quindi SkypeOut. Analizziamone subito i dettagli.
Per poter usufruire del servizio è innanzitutto necessario scaricare l’ultima versione del programma, la 0.98.0.42. Chi ha usato precedenti versioni di Skype, noterà che l’interfaccia si è arricchita di un nuovo pannello: Componi (se si è scelto l’italiano come lingua al momento dell’installazione). Si presenta come una normale tastiera telefonica: è da qui che partano le chiamate verso l’esterno. Prima, però, è necessario acquistare un credito. Dall’interfaccia di Skype è possibile raggiungere con un click la pagina web su cui effettuare l’operazione.
I tagli sono di €10, €25 e €50 e il credito deve essere consumato entro 180 giorni dalla data di acquisto. Alla somma va aggiunto il 15% di IVA. Il pagamento può essere effettuato con le più comuni carte di credito.
L’operazione richiede pochissimi step e nel giro di un paio di minuti si è pronti per chiamare. Sul pannello di Avvio di Skype compare ora l’indicazione del credito a disposizione, aggiornata immediatamente man mano che si effettuano
telefonate. La pagina del proprio account personale (raggiungibile dal menu Strumenti Go to My Account Page o cliccando sul link ‘Clicca qui per ricaricare il tuo credito‘), consente, oltre alla ricarica, di tenere
traccia di tutte le chiamate effettuate, con i relativi costi. Ricordiamo che
con SkypeOut non è possibile effettuare chiamate su numeri di emergenza
né su Numeri Verdi.
Veniamo ai due aspetti indubbiamente più rilevanti. Le tariffe,
innanzitutto. L’Italia fa parte del gruppo di 25 paesi a cui Skype applica la
tariffa cosiddetta Global Rate. Chiamare dal nostro paese su un un telefono
fisso in Italia o in uno degli altri 24
paesi costa 1,4 centesimi di Euro al minuto (IVA compresa e senza scatto
alla risposta). Tariffe
diverse si applicano verso altre nazioni, ma sempre di gran lunga più
convenienti rispetto a quelle dei gestori italiani: qui
potete leggere l’esperienza di un utente, con confronto dei prezzi, per una telefonata
in Costa D’Avorio. I prezzi salgono per le chiamate verso i cellulari. La tariffa
è in questo caso di 17 centesimi al minuto.
Il secondo punto da valutare è la qualità. Ottima, nel complesso,
sia verso i telefoni fissi che verso il mobile. Non si può davvero parlare
di un difetto, tenendo conto dei prezzi e di un software ancora in beta, a proposito
della leggera latenza del segnale durante le chiamate. Diciamo che qualche problema
si potrebbe avere per telefonate molto animate, in cui potrebbe esserci un minimo
di sovrapposizione tra le voci (quello che per comodità potremmo definire
‘effetto satellite’).
Nei piani di Zennstrom c’è ora l’introduzione di SkypeIn, ovvero
la possibilità di ricevere chiamate da telefoni mobili e fissi. Dovrebbe
avvenire tramite l’assegnazione agli utenti di un numero identificativo. I tempi
non dovrebbero essere brevissimi. L’implementazione di un servizio del genere
va a scontrarsi con problemi di scalabilità del sistema dipendente dal
numero di utenti.
Fin qui le rose. Le spine sono quelle cui si accenna nella parte finale dell’articolo
dell’Economist. C’è un rischio Kazaa anche per Skype? Il celebre
software di P2P ha visto negli ultimi mesi una caduta costante di utenti. Colpa
delle azioni legali intraprese dalla RIAA, probabilmente, ma anche di un’architettura
chiusa che non consente l’interconnessione con altri network, dice l’Economist.
Il problema per Skype ha ancora una volta a che fare con gli standard. Nell’ambito
del VoIP (Voice Over IP) si sta per esempio affermando il protocollo SIP
(Session Initiation Protocol). Skype adotta invece una tecnologia proprietaria.
Significa che, stando così le cose, un utente Skype non sarà in
grado di comunicare (da PC a PC) con utenti di altri software VoIP basati su quel
protocollo. Una situazione simile a quella vigente nel mondo degli Instant Messengers,
con tanti software (e utenti) separati da barriere insormontabili. Apertura, dunque:
sembra essere questa la prossima sfida per l’ingegner Zennstrom.