L’Unione Europea gioca pesante contro Telefonica: il colosso della telefonia spagnolo è stato multato severamente di 152 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato della fornitura di connessioni a banda larga.
L’accusa portata alla compagnia è di aver praticato prezzi non equi (facendo forza sulla propria posizione di incumbent avente il controllo della rete), riducendo i margini tra prezzo all’ingrosso praticato ai concorrenti e quello al dettaglio applicato ai clienti (pratica del tutto simile a quanto portato avanti da Telecom Italia nel nostro paese). Così facendo Telefonica avrebbe creato una situazione di mercato che pone in condizioni di forte svantaggio tutti i provider alternativi incapaci di adeguarsi ai prezzi del colosso e quindi di fatto tagliati fuori dalla competizione.
Netta e severa è arrivata la reazione dell’Unione, anche perchè, come ha dichiarato a RaiNews24 Neelie Kroes, il commissario alla concorrenza per l’UE, «il restringimento dei margini che telefonica ha imposto ai suoi concorrenti, non solo ha portato un aumento dei loro costi ma ha danneggiato i consumatori in modo significativo», a tal punto che la penetrazione della broadband in Spagna è del 20% inferiore alle medie europee e con una crescita mediamente inferiore al 30% rispetto all’estero.
Da Bruxelles arrivano dunque parole durissime riportate da Bloomberg: «lasciatemi essere ancora più chiara» ha detto sempre Neelie Kroes «non consentirò a compagnie dominanti di usare il loro potere di mercato per chiudere mercati che l’Unione Europea ha aperto. Non tollererò un simile comportamento». Da qui la decisione di una multa dall’importo fuori dai soliti canoni, di molto più alta rispetto alle precedenti sanzioni per posizioni dominanti applicate a compagnie telefoniche. Già Deutsche Telekom fu multata di 12,6 milioni e France Telecom di 10,4 nel 2003, ma ora la cifra è stata alzata perchè cose simili non accadano più e questo caso faccia da esempio.
Di certo Telefonica non è rimasta con le mani in mano e al più presto presenterà ricorso, per il momento però ha commentato unicamente che la decisione dell’UE «crea grande incertezza sul ruolo giocato dagli enti regolatori e sulle autorità che devono vigilare sulla competizione nel settore delle telecomunicazioni, sollevando interrogativi sulla funzione di supervisione compiuta dalle autorità spagnole».