Non avrebbe dovuto succedere, sarebbe potuto succedere, avevano garantito che non sarebbe successo, sta succedendo: Telefonica ha seria intenzione di prendere in mano le redini di Telecom Italia senza affidare il proprio investimento semplicemente alle decisioni altrui. La partecipazione delle banche italiane, insomma, non sarebbe garante di una paternità nazionale sull’azienda ex-monopolista e l’incumbent potrebbe finire sotto il diretto controllo di Telefonica.
Oggi a possedere Telecom Italia è il gruppo composto da Telefonica, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia (gruppo Benetton). Telefonica era entrata in punta di piedi nel gruppo, ma ora la sensazione è che sia la compagnia spagnola la punta di diamante a cui è stata tirata la volata. Cesar Alierta, presidente esecutivo dell’azienda iberica, sta già mettendo le mani avanti ed il Financial Times (citato da Reuters) «non ha escluso la possibilità che Telefonica si possa eventualmente assicurare il controllo di Telecom Italia».
Al completamento delle operazioni Telefonica avrà il 43% di Telco (il nome della cordata di rilevamento in accordo con Pirelli), la quale controllerà il 23.6% di Telecom Italia. Spiega il Financial Times: «Alierta minimizza la possibilità che Telefonica intenda rilevare in tempi brevi quote dagli altri soci della cordata, sottolineando come i politici italiani siano interessati a far restare la società in mani locali. Non ha escluso però una eventuale acquisizione». Il tutto non può forse rappresentare troppo una buona notizia per il mercato italiano se è vero che Telefonica ha appena dovuto far fronte ad una ingente multa (152 milioni di euro) proveniente dalla Commissione Europea a causa delle perpetrate pratiche anti-concorrenziali praticate in Spagna.