L’intelligenza artificiale è la next big thing dello sviluppo tecnologico: ha potenzialità infinite ma anche i rischi per i piccoli possono essere infiniti. Mettere i bambini, i loro diritti, la loro sicurezza, la tutela della loro dignità deve essere centrale nel nostro Paese e non solo ovviamente. Questo è quello che pensa il Telefono Azzurro, la benemerita onlus italiana nata nel 1987 con lo scopo di difendere proprio i diritti dell’infanzia.
Oggi, un terzo degli utenti online è un minore, la pervasività delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale porta con sé nuove sfide e opportunità nell’ecosistema digitale. Da un lato, queste tecnologie aprono possibilità sconfinate per l’educazione e lo sviluppo dei bambini, offrendo loro l’accesso a un patrimonio di conoscenza e stimolando la creatività. Dall’altro, però, non è possibile ignorare i rischi elevati connessi, come la possibilità di imbattersi in contenuti inappropriati, subire atti di cyberbullismo o subire violazioni della privacy.
Un rapporto dell’Unicef, ad esempio, ha lanciato l’allarme sulle possibili disuguaglianze che i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero generare, se non progettati con un occhio di riguardo ai diritti dei bambini. La Commissione Europea, sulla stessa linea, ha sottolineato l’urgenza di definire linee guida etiche per lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA, ponendo la tutela dei minori al centro di questa riflessione.
Per questo Telefono Azzurro ha sentito il bisogno di scrivere un Manifesto per tutelare i minori e i più piccoli che si basa su diversi punti:
- Eliminare le barriere economiche, sociali e culturali che ostacolano l’accesso alle risorse digitali.
- Promuovere sistemi di parental control e verifica dell’età efficaci.
- Le piattaforme devono implementare strumenti di monitoraggio avanzati per rilevare e limitare abusi, violenza e cyberbullismo.
- Le intelligenze artificiali devono basarsi su dati trasparenti e verificabili per evitare la diffusione di fake news e deep fake.
- Creare programmi educativi di lungo termine per promuovere l’alfabetizzazione digitale e un’educazione civica consapevole è di massima importanza.
- Garantire un ambiente digitale sano e protetto costruendo un ecosistema collaborativo che coinvolga attivamente istituzioni, aziende tecnologiche, ONG e reti non profit.
Il G7 della scorsa settimana è stato l’occasione giusta per parlare del Manifesto e della necessità dei più piccoli. Secondo il Professore Ernesto Caffo, Presidente di Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro Ets, è necessario un impegno globale e coordinato. Gli Stati devono sviluppare normative condivise, e le aziende devono assumersi la responsabilità sociale di proteggere gli utenti più vulnerabili. L’A.I. Act della Commissione Europea è un primo atto verso questa direzione.