Da quest’anno ci sarà un’interessante novità nei canali scelti per il fundraising da
Telethon, nota soprattutto grazie alle “maratone televisive” per la raccolta di fondi destinati alla ricerca contro la distrofia muscolare e altre malattie genetiche.
Sul sito della Fondazione è stato infatti annunciato il progetto “Youtelethon”: l’evidente allusione a “YouTube” è giustificata dal fatto che la piattaforma si presenterà come Web TV aperta ai contenuti prodotti dagli utenti, integrata in particolare con Mogulus, potente piattaforma di “live broadcast” ai cui utenti, in sostanza, vengono messi a disposizione cornice e strumenti per realizzare i canali di una “Internet television” (live, con una vera e propria programmazione).
Insomma, come leggiamo nel sito ufficiale, “Telethon diventa Web 2.0” a quasi vent’anni dalla prima trasmissione televisiva dedicata. Anche per YouTelethon è prevista una “diretta online”, il 12 e il 13 dicembre, in contemporanea con la maratona televisiva.
Senza dubbio l’iniziativa può essere letta anche come un’interessante operazione di marketing. C’è però di più, e in quel “di più” risiedono le potenzialità di iniziative come questa (anche, ma non soltanto, in termini di marketing): raccogliendo materiali e testimonianze provenienti dagli interessati (ricercatori, donatori, malati e famiglia), si spera di generare la sensazione di una comunità partecipativa, in modo tale che il fundraising da un lato e la donazione dall’altro non appaiano come atti disgiunti, una sorta di rimpallo tra domanda e offerta, ma come i momenti di un processo di condivisione più ampia di esperienze e quindi di conoscenza reciproca tra le parti.