Se da un lato Yahoo non sembra intenzionata a cedere alle avance portate avanti da Microsoft, dall’altro si moltiplicano i malumori per il protrarsi delle trattative. Nell’analizzare le implicazioni che la fusione tra le due società porterebbe, diviene significativo l’esempio di Tellme, piccola compagnia dedita alla ricerca vocale e acquisita da Microsoft nel 2007 per 800 milioni di dollari. La sua storia potrebbe essere considerata un esempio in piccolo di ciò che potrebbe accadere nel caso Yahoo cedesse alle lusinghe.
Secondo ciò che viene raccontato attraverso le pagine di The Associated Press, il cofondatore della società Mike McCue non era inizialmente intenzionato a vendere la propria società. Le cose cambiarono però quando Steve Ballmer lo convinse a raggiungerlo a Seattle in occasione del Super Bowl: 800 milioni di dollari e la rassicurazione di poter mantenere appieno l’identità della propria compagnia hanno fatto la differenza. «Facciamo essenzialmente ciò che facevamo prima», si sente di dichiarare ora McCue, «e anche molto di più».
Tellme è quindi riuscita a mantenere intatta la propria identità e il proprio DNA anche dopo il matrimonio con Microsoft. «Eravamo un tantino scettici quando Microsoft ci ha acquisiti, ma sembrano tenere veramente in considerazione il nostro talento e il DNA della nostra compagnia», afferma soddisfatto McCue. Naturalmente Tellme e Yahoo sono differenti per estensione e l’entità dell’offerta non è certamente paragonabile; tuttavia, l’esempio riportato da McCue suona come una rassicurazione.
McCue prevede un colloquio tra Ballmer e Jerry Yang prima dei termini della tempistica intesa tra le parti: «un imprenditore veramente grande deve in definitiva seguire il percorso migliore per gli impiegati e gli azionisti e la propria visione», ha dichiarato McCue; «confido che Jerry terrà in considerazione questi tre aspetti quando prenderà la sua decisione finale».