Meno videogiochi per i più piccoli. La compagnia cinese Tencent, proprietaria del popolarissimo servizio di messaggistica istantanea WeChat, ma anche di Riot Games, software house che ha sviluppato titoli come League of Legends e Clash of Clans, vuole limitare l’utilizzo dei videogiochi agli under 12.
Nello specifico, il colosso cinese sta elaborando un sistema per ridurre il tempo che i ragazzini passano davanti ai videogiochi ad una sola ora al giorno per chi ha meno di 12 anni, e a due ore al giorno per chi ha dai 12 ai 18 anni.
Ma come fa Tencent a conoscere l’età di chi utilizza un suo videogioco? Prima di poter giocare, ogni giocatore – sia vecchio che nuovo – deve caricare sui server la propria carta d’identità i cui dati vengono incrociati con quelli governativi e successivamente verificati dalle forze dell’ordine.
Per i baby utenti, inoltre, verrà impedito l’accesso dalle ore 9 di sera alle 8 del mattino. Il primo titolo di Tencent che subirà questo giro di vite è Arena of Valor – in cina Wangzhe Rongyao -, un multiplayer online con dinamiche di gioco molto vicine a quelle di League of Legends. Lanciato nel 2015 il gioco ha ora ben 200 milioni di utenti e in Cina è considerata una vera e propria “droga” fra i giovani, che spesso saltano persino scuola pur di giocare.
Non è la prima volta che Tencent cerca di contrastare questi fenomeni di dipendenza: lo scorso mese, ad esempio, ha introdotto l’utilizzo della fotocamera per confermare l’età (indicativa) degli utenti e attivare un blocco di un’ora in caso di mancata compatibilità.
La protezione dei minori è importante e riguarda l’intera società. Tencent ha un alto livello di responsabilità e di obblighi in questo senso – ha spiegato un portavoce al Wall Street Journal.
Dopo Arena of Valor, Tencent intende estendere questa restrizione ad altri 10 giochi per smartphone entro l’anno e a tutti i titoli della sua lineup entro il 2019.