Tesla potrebbe presto compiere un passo importante nel proprio sviluppo per l’automotive, ma lo farà passando attraverso lo sviluppo di soluzioni per la casa. Il problema principale nelle auto elettriche è infatti quello degli accumulatori, troppo pesanti e onerosi: sono oggi il collo di bottiglia più feroce per il mercato e Tesla intende prendere di petto la situazione attraverso nuove economie di scala.
Se prezzo e ricerca (al fine di ottenere nuove soluzioni di maggior efficienza) sono il problema, allora occorre investire. Per investire occorre avere un mercato che supporti l’onere ed incoraggi gli investimenti. Ed è questo il percorso che vuol intraprendere Tesla.
L’idea è quella di investire negli accumulatori ampliando il mercato attuale e tentando di colonizzare la nicchia degli accumulatori per la casa. Oggi infatti sono molte le abitazioni fornite di impianto fotovoltaico, nelle quali però gran parte dell’energia viene rimessa in circolazione senza trarne lucro e senza possibilità di sfruttarla. Va ricordato infatti come le soluzioni di autoconsumo funzionino su una logica istantanea, ossia risulta possibile l’utilizzo soltanto dell’energia prodotta nel medesimo istante. Siccome la “rivendita” dell’energia in eccesso al gestore non porta se non introiti minimi, ben più conveniente sarebbe l’accumulo per un utilizzo differito della carica prodotta con il sole. Ciò è reso però anti-economico dai costi e dal breve ciclo di vita degli accumulatori attuali, soluzione che ad oggi non ha ancora saputo sfondare.
Tesla pensa di aver i mezzi per poter cambiare le carte in tavola. Entro sei mesi circa Elon Musk auspica di poter portare sul mercato i primi accumulatori per la casa prodotti da Tesla: i progetti sono pronti e non resta che avviare la catena di produzione. Il gruppo spiega di vedere grandi potenzialità negli Stati Uniti e in Europa, puntando così fin da subito su grandi mercati ed ampie opportunità.
Se Tesla riuscisse laddove finora le altre soluzioni di energy storage hanno fallito, potrebbe essere una rivoluzione per il modo in cui l’energia viene gestita a livello domestico. Ma sarebbe soltanto l’inizio di un meccanismo di più ampie ricadute. Accumulare energia di giorno per spenderla la notte, infatti, darebbe maggior autonomia alle abitazioni, incoraggerebbe ulteriormente il fotovoltaico, consentirebbe una migliore gestione delle auto elettriche e porterebbe nuova linfa alla ricerca sugli accumulatori.
Un ciclo virtuoso a cui Tesla non intende rinunciare. Per questo l’esperimento va guardato con sommo interesse, anche e soprattutto per il gruppo da cui prende il via: l’innovazione nel settore può dar il via ad una autentica rivoluzione.