Tra poche ore i possessori di auto Tesla saranno i primi veri possessori di auto a guida autonoma. L’annuncio arriva direttamente da Elon Musk ed è relativo alle Tesla Model S, il cui software in versione 7.0 abilita le nuove capacità su tutti i modelli fuoriusciti dal gruppo dal mese di settembre in poi (poiché dotati di tutti i sensori necessari). Inizia una nuova era per Tesla, insomma: un passo avanti verso l’auto che guida da sola e verso la creazione di una nuova creatura che anima le strade accompagnando a bordo persone che fungono da semplici co-piloti.
Il software è stato rilasciato per Tesla Model S (coinvolte fin da subito circa 60/90 mila unità), ma è chiaramente pronto anche per le prossime Tesla Model X. L’update è stato rilasciato negli Stati Uniti così come in Europa, rendendo così immediatamente di respiro internazionale l’evoluzione della specie. Secondo Tesla, il sistema sarà in grado di migliorare le proprie performance con il passare del tempo, sia grazie a un semplice adattamento autonomo che attraverso aggiornamenti progressivi nel tempo. L’ambizione è quella di arrivare entro tre anni ad una guida realmente e completamente autonoma (a conferma di quanto previsto peraltro non troppi mesi prima): un modo come un altro sia per alzare l’asticella nei confronti della concorrenza, sia per avvisare i legislatori che soltanto il loro ostruzionismo potrebbe rallentare la rapida evoluzione della mobilità su strada.
Tesla, dettagli di guida autonoma
Al momento non si tratta di una vera e propria guida autonoma, ma di un sistema intelligente in grado di prendere il controllo dell’auto in specifiche condizioni di utilizzo. Nella fattispecie, l’aggiornamento software consente alle nuove Tesla Model S di:
- rimanere facilmente all’interno della carreggiata affidando al software la gestione del volante;
- mantenere una velocità di crociera regolare;
- cambiare corsia in sicurezza agendo soltanto sulla freccia e in attesa che l’auto identifichi uno spazio di sicurezza sufficiente;
- monitorare l’area circostante per identificare possibili pericoli, avvisare il pilota e azionare il sistema frenante in caso di necessità;
- effettuare un parcheggio in retromarcia.
La semplice lettura delle possibilità portate a bordo della Tesla Model S sembrano ricalcare le novità che da tempo propongono altre case automobilistiche. La promessa di Tesla, a differenza di altri casi, è però l’integrazione completa di queste tecnologie all’interno di un sistema intelligente organico e integrato, scalabile e in grado di evolvere nel tempo tanto dal punto di vista hardware che software. Non tecnologie isolate ad arricchire un concetto tradizionale di automobile, insomma, ma elementi propri di un progetto che disegna l’auto stessa a partire da questo tipo di funzionalità.
La riprova è nelle anticipazioni che Tesla offre delle versioni future del software: con l’aggiornamento 7.1 l’auto sarà in grado anche di fuoriuscire da un parcheggio, rendendo così possibile una manovra che fino ad oggi non era invece mai stata affrontata da altre case produttrici. In prospettiva le auto saranno fornite inoltre con hardware ulteriormente arricchito, così da aggiungere nuova intelligenza a quella attualmente disponibile, mentre saranno valutate tutte le scelte finora effettuate nel calibrare l’adozione dei vari sensori e l’esclusione di altri (escluso, ad esempio, quel LIDAR già adottato sia da Google che da Ford).
I margini di una beta release
Elon Musk è stato chiaro nella propria presentazione: gli algoritmi che regolano la guida autonoma delle Tesla Model S sono in fase beta e il gruppo sconsiglia al momento di abbassare la soglia di attenzione da parte del pilota. Elon Musk lo ripete chiaramente nell’enunciare le novità dell’update: il pilota deve mantenere le mani sul volante anche se lo stesso è controllato dall’auto, poiché ad oggi non è ancora possibile garantire la piena sicurezza di un sistema che su larga scala non è ancora mai stato messo alla prova. In caso di incidente, quindi, la responsabilità sarà completamente a carico del guidatore, senza che la casa produttrice si accolli al momento alcuna responsabilità.
La versione 7.0 sarà importante proprio sotto questo punto di vista: per la prima volta una casa automobilistica porta sulle strade, e su vasta scala, un sistema intelligente di guida autonoma: si tratterà del più ampio beta test mai effettuato. Non solo: nel momento in cui il pilota ha in mano il volante senza doverlo controllare, si instaurerà con il sistema una sorta di feeling importantissimo per creare la necessaria fiducia nei confronti dei sistemi automatici: vigilare senza controllare sarà un momento fondamentale per il distacco e l’affidamento progressivo delle responsabilità dall’uomo alla macchina.
Avanguardie e concorrenza
Con l’annuncio Tesla si apre ufficialmente una nuova era: che l’automotive stesse andando verso la guida autonoma era cosa chiara a tutti ormai da tempo, ma Tesla ha messo sul tavolo le proprie carte ed ha così forzato i tempi per cercare di monetizzare il proprio vantaggio e la propria leadership. Una mossa che ha in sé molta strategia, insomma, ma che nasconde anche le incertezze di chi ha investito tutto sul progetto e sa che dietro l’angolo potrebbero arrivare nuove ed ulteriori proposte da case produttrici rivali.
I fronti della concorrenza sono soprattutto due: da una parte v’è il mondo dell’innovazione che giunge dall’informatica, con Apple (forse) e Google (sicuramente) in prima linea; dall’altra v’è il mondo dell’automotive, ove soprattutto Ford sta dimostrando grande intraprendenza per arrivare ad una nuova definizione di automobile e di mobilità.
Tesla ha semplicemente accelerato il processo e spera ora che nessun ostacolo giunga a rallentarne l’incedere. Questione di mercato e di velocità, perché a questo punto del percorso chi arriva prima potrà godere della posizione acquisita per molto tempo. Tesla ha messo le mani avanti e attende ora le risposte da chi intende coltivare medesime ambizioni.