Mobilità elettrica, auto connessa e guida autonoma, trattasi di tre tematiche sempre più di grande attualità. Quale occasione migliore di approfondire la mobilità del futuro guidando una Tesla, l’auto che per prima ha saputo portare una grande innovazione in questo settore, dimostrando che la mobilità elettrica è possibile e che le auto in futuro potranno garantire alti standard di sicurezza quando la vera guida autonoma sarà effettivamente disponibile. Abbiamo, quindi, guidato una Tesla Model S a Milano per saggiare quel pizzico di futuro che oggi alcuni fortunati hanno già tra le mani.
Tesla Model S, nata per la mobilità elettrica
La Tesla Model S è una berlina di lusso dalle grandi prestazioni ma dentro c’è molta più tecnologia di quello che si può immaginare. L’auto nasce per essere elettrica. Questo significa che il suo progetto è partito da zero focalizzando l’attenzione sul tipo di vettura che avrebbe dovuto essere. Il telaio, per esempio, è in alluminio e le batterie sono tutte collocate sul fondo del pianale dell’autovettura. Questa posizione porta ad alcuni vantaggi ed in particolare abbassa sensibilmente il baricentro dell’auto, migliorandone il comportamento stradale. Due sono i motori elettrici presenti, uno sull’asse anteriore ed uno sull’asse posteriore. Questo significa che, oggi, le Tesla Model S dispongono di una trazione a 4 ruote motrici intelligente.
L’erogazione della potenza dei motori, infatti, è totalmente controllata dall’elettronica. Dunque, questo significa che la ripartizione della potenza varierà in maniera dinamica a seconda di alcuni parametri come l’aderenza e la velocità. I due motori, inoltre, si aiutano in maniera intelligente durante la marcia e quindi questo porta anche ad un miglioramento dei consumi a tutto vantaggio dell’autonomia complessiva. Oggi, le Tesla Model S sono vendute con due pacchi batterie con capacità differenti. Il primo da 75 kWh ed il secondo da 100 kWh. L’autonomia complessiva può, quindi, variare tra 490 Km e 632 km (ciclo di omologazione NEDC).
Tesla Model S, la ricarica non è un problema
Una delle prime domande che fanno le persone che approcciano al mondo dell’auto elettrica è dove poter ricaricare per poi chiedersi anche quanto tempo di vuole per fare il pieno di energia. Tesla ha compreso subito che era necessario lavorare su di una rete di ricarica veloce capillare per consentire alle sue auto di poter viaggiare su lunghe tratte senza problemi. Uno dei preconcetti più comuni, infatti, è che le auto elettriche possano andare bene solo per un utilizzo cittadino. Tesla ha dunque deciso di investire molti soldi sulla realizzazione di una rete di Supercharger che consentono di ricaricare sino a 120 kW. Questo significa che una Tesla Model S può accumulare l’energia necessaria per ripartire in poche decine di minuti. In Italia oggi ci sono circa 30 Supercharger ma ne sono in costruzione molti altri. Grazie a questa rete presente capillarmente in tutta Europa, viaggiare per le grandi direttrici stradali non è un problema. Ovviamente, la Tesla Model S è in grado di ricaricare anche attraverso le classiche colonnine Type 2 e persino dalla normale presa di casa, sebbene con velocità inferiori.
Tesla, però, non ha voluto investire solo sui Supercharger ma anche su di una rete parallela chiamata “Destination Charging“. Trattasi di caricatori installati presso strutture ricettive come gli alberghi, i ristoranti e i centri commerciali presso cui i possessori di una Tesla possono ricaricare mentre fanno la spesa, o mentre mangiano o pernottano.
Grazie a questi investimenti su di una rete di ricarica rapida e grazie all’ampia autonomia delle Tesla Model S, l’azienda americana ha dimostrato che viaggiare in elettrico velocemente e per lunghe distanze è assolutamente possibile.
Tesla Model S, auto connessa
Molto spesso si paragona una Tesla ad uno smartphone con 4 ruote. Una similitudine che può fa sorridere ma che in realtà è molto vicina alla realtà. Le Tesla Model S, infatti, sono auto connesse e dispongono di un sistema infotelematico estremamente avanzato. Quando si sale sull’auto si viene immediatamente colpiti dai due maxi schermi digitali presenti nell’abitacolo. Il più appariscente è sicuramente quello centrale che dispone di una diagonale da ben 17 pollici. Lo schermo è ovviamente touch e quindi si potrà comodamente interagire con le dita, proprio come si fa con uno smartphone. Da questa console è possibile controllare tutti i sistemi di bordo. Per esempio, è possibile gestire la radio che offre non solamente le classiche frequenze AM e FM, ma anche il DAB e soprattutto l’accesso a Spotify e a TuneIn. La macchina, infatti, è dotata di una SIM che permette di usufruire di connettività 3G/4G in tutta Europa. Dunque, nessun problema per poter usufruire dei più noti servizi di streaming musicale.
Grazie alla connettività dati, è possibile approfittare anche di un browser vero e proprio per poter navigare su Internet proprio come su di un maxi tablet pc. Trovare un punto di interesse, l’indirizzo di un ristorante o semplicemente leggere le notizie della giornata, a macchina ovviamente ferma, è davvero semplice. Ma da questo sistema infotelematico connesso è possibile gestire molti altri parametri dell’auto come il setup della guida, relativamente alla rigidità dello sterzo, al livello di rigenerazione, all’altezza delle sospensioni (solo in alcune versioni) e a molto altro ancora.
Ovviamente è possibile anche gestire la ricarica e soprattutto visualizzare i consumi istantanei per capire se l’andatura dovrà essere modificata per poter arrivare tranquillamente alla meta. Davvero innovativo il sistema integrato di navigazione satellitare. All’apparenza può sembrare una semplice piattaforma basata su Google Maps, ma in realtà c’è molto di più dietro. Quando si digita una destinazione, l’intelligenza artificiale della piattaforma valuta alcuni paramenti del percorso come distanza e dislivelli, incrociandoli con i consumi medi dell’auto e l’autonomia residua. In questo modo, il navigatore è in grado di fornire il tragitto con tutte le soste necessarie presso i Supercharger per ricaricare ed arrivare tranquillamente alla meta. Addirittura, la piattaforma indicherà la quantità di tempo necessaria da passare al Supercharger per ricaricare l’energia sufficiente per ripartire. Dati che si aggiornano in tempo reale a seconda dello stile di guida tenuto durante il percorso.
Sempre grazie alla connettività, la mappa permette di sapere se le postazioni nei Supercharger sono occupate o libere. Molte di queste informazioni sono poi replicate all’interno del cruscotto digitale dotato di un generoso display da 12 pollici. Chi guida, dunque, avrà sempre sotto controllo molti parametri della macchina. Oltre alla velocità ed ai pittogrammi che mostrano quello che vedono i sensori dell’auto, si potrà scegliere di vedere i consumi istantanei o le informazioni del navigatore con tanto di mappa. In questo modo sarà impossibile distrarsi dalla guida.
Ma il vero elemento innovativo delle Tesla in questo ambito è la possibilità di ricevere aggiornamenti OTA proprio come sugli smartphone. La casa madre, ciclicamente rilascia aggiornamenti che vanno non solo a migliorare le funzionalità dell’auto ma anche ad introdurne di nuove. Questo significa che una Tesla Model S è in continua evoluzione e continuerà a proporre sempre qualcosa di nuovo. Grazie alla possibilità di aggiornare le auto da remoto, Tesla può anche intervenire direttamente in casi di emergenza. Si ricorda, al riguardo, quanto successo l’anno scorso in Florida. Per aiutare le persone a scappare dall’uragano Irma, Tesla sbloccò da remoto via software una maggiore capacità delle batterie per le piccole Tesla Model S con batteria da 60 kWh. In questo modo, le auto guadagnarono più autonomia per allontanarsi con maggiore velocità dalle situazioni di pericolo.
Un esempio molto chiaro di quello che si può fare con le auto connesse. Ma i vantaggi delle Tesla Model S come auto connesse continuano all’interno dell’applicazione Tesla per dispositivi iOS ed Android. Grazie a questa applicazione, i proprietari di una Tesla Model S possono letteralmente gestire l’auto da remoto. Per esempio, sarà possibile accendere il climatizzatore prima di salire in auto per poterla trovare già raffrescata o riscaldata. Oppure, sarà possibile avviarla, gestire l’uscita automatica dal parcheggio (Summon), geolocalizzarla, gestire la ricarica e tanto altro ancora.
Ma proprio grazie agli aggiornamenti, i possessori di una Tesla Model S potranno fare molte più cose in futuro anche attraverso l’app.
Tesla Model S, guida assistita
Si fa un gran parlare di guida autonoma e di Autopilot, in realtà questo è il futuro della mobilità. Oggi, invece, quelle che erroneamente sono chiamate piattaforme di guida autonoma sono, in realtà, dei sistemi di guida assistita. Le Tesla oggi richiedono sempre che chi guida continui a prestare attenzione sulla strada mantenendo ben saldo il volante tra le mani. Oggi, quindi, la piattaforma di guida assistita di Tesla permette di offrire un cruise control adattivo, un lane assistant e la sterzata automatica.
Questo significa che attivando i supporti alla guida, l’auto sarà in grado di “sentire” la strada, seguendo la corsia e mantenendo una corretta distanza di sicurezza dalle altre auto. L’attivazione avviene attraverso una leva posta alla sinistra del volante che andrà tirata due volte verso di se. La sensazione è molto particolare. Se il cruise control adattivo è una tecnologia abbastanza comune nelle auto moderne, la raffinatezza del funzionamento del lane assistant delle Tesla spiazza un po’ perché l’auto procederà al centro della carreggiata come se si trovasse su dei binari. Sentire che il volante si muove da solo sotto le mani è una sensazione che va provata ma che fa capire come questa piattaforma sia il futuro di una mobilità molto più sicura.
Quando si arriverà ad una soluzione di guida davvero automatica, le strade diventeranno molto più sicure perché saranno le auto con le loro intelligenze artificiali a gestire in maniera più efficiente la mobilità. Altrettanto interessante è l’autosterzo. Mettendo fuori la feccia per cambiare di corsia, l’auto, non appena vedrà la strada libera davanti e dietro si sposterà da sola di corsia. Questa funzione può non dire molto se vista singolarmente ma complessivamente fa intuire come le macchine, in futuro, potranno gestire da sole ogni situazione di traffico senza problemi.
Un futuro che potrebbe non essere molto lontano ma che si dovrà raggiungere con intelligenza senza bruciare le tappe. Per poter sfruttare questi sistemi di guida assistita, le Tesla Model S utilizzano una serie di sensori annegati tutti attorno all’auto che permettono di vedere a 360 gradi la strada. Sono presenti, infatti, ben 8 telecamere, 12 sensori ad ultrasuoni ed un radar. Grazie a questa raffinata soluzione tecnica, le Tesla Model S riescono a percepire la strada anche a diverse decine di metri di distanza ed anche in condizioni di visibilità non ottimali.
Una piattaforma hardware che secondo Elon Musk, CEO e fondatore di Tesla, potrebbe già consentire la piena guida autonoma. Le attuali Tesla Model S, dunque, sono potenzialmente già pronte per potersi muovere da sole, non appena il software sarà maturo e le legislazioni lo permetteranno.
Inoltre, tutti i dati raccolti durante la guida sono rielaborati ed utilizzati per migliorare la piattaforma grazie al machine learning. Le Tesla, percorrendo le strade, creano una sorta di mappa che sarà condivisa con tutte le altre auto che permetterà di migliorare il comportamento delle autovetture su quei tratti stradali.
I sensori delle Tesla possono essere utilizzati anche per un’altra funzionalità molto carina che si chiama Summon. Trattasi di una funzionalità molto utile per chi dispone di posti auto stretti dove salire o scendere dall’auto è un problema. Attraverso l’app Tesla, le persone possono comandare l’entrata o l’uscita dal posto auto senza che nessuno sia effettivamente a bordo. Grazie ai sensori, l’auto eviterà tutti gli ostacoli, rendendo l’uscita dal parcheggio molto sicura.
Sempre in ottica di parcheggio, le Tesla Model S dispongono di una funzione di auto parcheggio. Rasentando una strada a bassa velocità dove sono presenti parcheggi laterali, l’auto individuerà lo spazio sufficiente per parcheggiare segnalando al conducente. Tramite un pulsante sul display centrale, chi guiderà potrà decidere di far parcheggiare l’auto da sola, evitando ogni difficoltà pratica.
Le Tesla Model S, dunque, mostrano uno spicchio di futuro della mobilità. Definirle semplici auto non è possibile. Il sapore di futuro che trasmettono è difficilmente descrivibile ma è chiaro che questa è la strada che si dovrà seguire nei prossimi anni.