Tesla ha deciso di ridurre l’aumento dei prezzi delle ricariche dei Supercharger che aveva annunciato da poco. La società di Elon Musk ha voluto andare in contro alle richieste dei suoi clienti che avevano giudicato eccessivi gli aumenti, chiedendo che venissero rivisti. Durante lo scorso weekend, Tesla aveva fatto saper di aver deciso di modificare la struttura dei prezzi dei Supercharger per meglio adattarli ai costi locali di energia elettrica. La conseguenza più immediata era stato un aumento medio dei costi delle ricariche di oltre il 30%.
Nonostante complessivamente i costi di ricarica dei Supercharger fossero ancora più che competitivi rispetto ai prezzi fatti pagare dagli operatori infrastrutturali per le ricariche rapide o rispetto ai costi del carburante delle auto tradizionali, i clienti Tesla hanno protestato in massa un po’ ovunque ed in particolare sui social network ritenendo eccessivi i rincari applicati. La società americana ha voluto ascoltare le richieste dei suoi clienti e alla fine ha deciso di rivedere gli aumenti. Mediamente, la riduzione degli aumenti di prezzo delle ricariche dei Supercharger è stata del 10%.
Quanto successo è estremamente apprezzabile perché denota il livello di attenzione di Tesla verso i suoi clienti di tutto il mondo. I rincari non fanno mai piacere, ovviamente, ma la società deve finanziare la sua rete di ricarica rapida che è in continua espansione e che con l’avvento delle Model 3 avrà bisogno di un ulteriore ampliamento.
Tesla non sfrutta i Supercharger per fare cassa ma la rete si deve sostenere in qualche modo soprattutto in un momento in cui la società americana ha bisogno di razionalizzare i costi per migliorare la produzione della sua Model 3.
Inoltre, nel corso dell’anno dovrebbero debuttare i Supercharger V3 che consentiranno velocità di ricarica ancora più rapide delle attuali. Il rincaro dei prezzi deve essere visto quindi anche come propedeutico all’introduzione di questi nuovi punti di ricarica che richiedono risorse economiche maggiori.