Tesla ha deciso di proibire l’utilizzo “commerciale” della sua rete dei Supercharger. In sintesi, chi fosse interessato ad un’acquistare un’auto elettrica della società da sfruttare per lavoro, non potrà utilizzare la rete dei Supercharger per ricaricare. Come noto, i Superchaerger sono una rete di stazioni di ricarica ad altissima velocità che l’azienda americana sta installando in tutto il mondo per consentire ai suoi clienti di poter affrontare viaggi anche molto lunghi senza rischiare di rimanere a secco di energia.
Nel tempo, però, soprattutto in America, alcuni clienti hanno iniziato ad abusare della rete dei Supercharger sfruttandola non come un punto di ricarica solo per i lunghi viaggi o per le emergenza ma come stazione di ricarica casalinga sfruttandola continuamente giorno dopo giorno a tutte le ore. Proprio per questo, nel tempo, Tesla ha iniziato ad inserire alcune limitazioni per alleviare questa problematica come l’introduzione dei costi di ricarica ed una tassa per chi sfruttava i Supercharger come parcheggio anche al termine della ricarica.
Tesla, dunque, ha deciso di proseguire su questa strada inserendo un nuovo vincolo. Tutte le nuove auto acquistate dopo il 15 dicembre non potranno più ricaricare all’interno dei Supercharger se utilizzate per fini commerciali. Chi intende utilizzare una Model S o una Model X come taxi o per qualsiasi altro scopo commerciale non potrà più rifornire all’interno della rete a ricarica rapida dell’azienda.
Tesla tiene traccia delle attività di ricarica dei suoi clienti e nel caso dovesse scoprire degli abusi reagirà di conseguenza bloccando le ricariche o limitandole.
Trattasi di una scelta sicuramente drastica ma necessaria per evitare che i Supercharger possano essere costantemente occupati dalle Tesla utilizzate per scopi commerciali che spesso tolgono posto a tutti gli altri clienti che necessitano con urgenza di ricaricare.