L’acquisizione di Titan Aerospace annunciata da Google nel mese di aprile consentirà al gruppo di Mountain View di sperimentare l’impiego dei droni nell’ambito della connettività: l’azienda ha infatti intenzione di impiegare i dispositivi volanti per fornire l’accesso a Internet nelle aree ancora afflitte dalla piaga del digital divide, mettendo dunque a disposizione di chi vi risiede la possibilità di collegarsi al Web tramite WiFi.
Un progetto avveniristico, perfettamente in linea con Project Loon, per il quale il motore di ricerca ha intenzione di fare lo stesso, sfruttando però palloni aerostatici in orbita intorno alla Terra. Stando alla documentazione trapelata oggi bigG ha chiesto alla FCC (Federal Communications Commission) l’autorizzazione formale per condurre una fase di test con i droni nel New Mexico. Di seguito un estratto della lettera, con gli asterischi al posto delle parti non pubblicate.
Questi sistemi potrebbero fornire connessioni Internet in aree remote oppure aiutare nel monitoraggio delle attività che provocano danni ambientali, come l’estrazione di petrolio e la deforestazione. L’autorizzazione temporanea è necessaria per dimostrare e testare *** in un ambiente attentamente controllato.
Il test avrebbe una durata pari a sei mesi e potrebbe iniziare già nei primi giorni di ottobre, dunque nelle prossime settimane. L’intenzione è quella di trasmettere i dati su frequenze da 910 MHz a 927 MHz (solitamente non sfruttate per le connessioni Internet), oltre che sulla banda 2,4 GHz. Questo permetterebbe al segnale di essere intercettato senza troppi problemi sia da chi si trova direttamente sotto ad un drone in volo che a tutti coloro nelle vicinanze. Nel documento il gruppo di Mountain View si dice disposto a collaborare a stretto contatto con la National Telecommunications and Information Administration per evitare che la sperimentazione possa interferire in qualsiasi modo con le operazioni federali nella zona.