Testimonial infernale

Testimonial infernale

Di notizie strane in giro per la rete ce ne sono parecchie, ma questa secondo me le batte tutte, sentite un po’: “Vende per scherzo l’anima on line: Hell Pizza la compra…”

News da leggenda metropolitana, l’ho raccontata ieri ai miei amici che ci hanno riso su di gusto, puntandomi addosso il loro sguardo saccente come a dire: “Ma come, non vedi che è tutta una montatura per tirarci su qualche soldo?”

Beata franchezza, e io che pensavo all’ultima trovata di un nostalgico scrittore, insaziabile ammiratore del Faust di Goethe.

Questa volta, però, a differenza del capolavoro dello scrittore tedesco, il protagonista di questa rocambolesca storia, per motivi non precisati ma vagamente intuibili, mette la sua anima… all’asta su Internet.

“Non posso vederla né toccarla, ma posso venderla. Al miglior offerente”, riportava l’annuncio del giovane inserzionista neozelandese.

Dopo un po’ di tafferugli da parte di chi riteneva di cattivo gusto l’annuncio e che ha contribuito a far ritirare “l’oggetto” dall’asta, si è fatta avanti Hell Pizza che ha concluso l’affare per 3.800 dollari.

Mi fermo qui anche perché il resto (divertentissima la battuta della responsabile marketing) lo potete continuare a leggere sulla news originale.

Quello che mi preme sottolineare, invece, è l’originalità e la freschezza dei contenuti congiunti al messaggio squisitamente pubblicitario che ne è saltato fuori e da cui trarre le seguenti considerazioni:

  • ancora una volta si parla di testimonial più o meno consapevoli;
  • ancora una volta la cornice fantastica dentro la quale si sviscera il racconto riesce a calamitare il messaggio;
  • ancora una volta un marketing di propaganda ben strutturato e studiato a tavolino ha la meglio sulla piatta prevedibilità.

Che sia una sorta di regola aurea dell’advertising?

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