Si narra che il 6 giugno 1984 Alexey Pajitnov, allora ventinovenne ricercatore al Dorodnicyn Computing Centre della Moscow Academy of Science, completò la prima versione giocabile di Tetris. Nella sua ideazione Pajitnov era assistito da Dmitry Pavlovsky (suo collega di lavoro) e Vadim Gerasimov. La primissima versione del gioco, ispirata dalla magia matematica del Pentomino, fu realizzata su un’architettura informatica sovietica chiamata Elektronika, ma negli anni a seguire fu riprodotta su quasi ogni sistema computazionale noto. Il Pentomino era un gioco in cui cumuli di cinque (dal greco “Pente”, cinque) blocchetti quadrati dovevano essere ruotati e girati per incastrarsi in un rettangolo perfetto.
Pajitnov pensò che sarebbe stato più interessante ridurre il numero di componenti quadrati di ciascun blocchetto a quattro (da cui il nome Tetris, derivato dal greco “Tessara”, quattro) e rendere la sfida più interessante aggiungendo il fattore tempo nell’equazione. Il successo divenne eclatante l’anno dopo grazie al porting per IBM PC realizzato dall’allora giovanissimo (appena sedicenne, ma già un guru sui computer!) Vadim Gerasimov. Pajitnov firmò quindi un contratto di publishing con Spectrum Holobyte e il titolo in pochissimo tempo divenne così popolare da conquistare la palma del gioco per computer più venduto in America già nel 1988.
Ogni porting aggiunse milioni di copie vendute (2 milioni sul Famicom, oltre 5 milioni sul NES). Dopo l’incontro con l’affarista olandese Henk Rogers (all’epoca basato in Giappone) le fortune di Pajitnov aumentarono ancora grazie anche all’accordo di pubblicazione firmato con il gigante Nintendo. Il gioiello russo aveva raggiunto infatti tanta gloria da esser scelto come il gioco di bundle per il lancio del Nintendo Game Boy nel 1989. Di lì la storia di Tetris continuò di traguardo in traguardo fino a raggiungere oggi, a venticinque anni dal suo lancio, la bellezza di oltre 125 milioni di copie vendute (una spettacolare media di 5 milioni di copie per anno di esistenza, nonostante gli infiniti cloni!).
Alexey Pajitnov ha di recente ricordato con piacere la nascita di Tetris: “Ho cominciato a programmare rompicapo, puzzle e giochi da tavolo, con cui mi son divertito tutta la vita. Tetris era uno di questi. Il gioco aveva uno spirito creativo. Invece di distruggere, come si fa in tutti i giochi di sparo e nella maggior parte degli altri giochi. Qui si crea qualcosa. Si prende il caos dei pezzi che cadono casualmente e li si mette assieme in un modo ordinato. Questo dà alla gente un sentimento molto positivo”.
Roger ancora oggi controlla il marchio Tetris attraverso la società Blue Planet Software e cerca di massimizzare i ricavi per sè e per Pajitnov e sta allo stesso tempo lavorando alla preparazione di una Olimpiade di Tetris, che potrebbe partire l’anno prossimo in grandi città e poi estendersi in tutto il pianeta.
Come spesso accade per i grandi classici, Tetris è ancora oggi indimenticabile e proprio per questa sua inattaccabile fama sta diventando un punto di richiamo oggi su piattaforme mobili in cerca di gloria, come l’Apple iPhone, che ne lancierà presto una versione creata da Electronic Arts. “Per noi la sfida è continuare a crescere”, ha dichiarato Adam Sussman, vicepresidente di EA Mobile, divisione di Electronic Arts. “La nostra speranza è che creando una versione per iPhone e vendendola sugli Apps store, la gente riesca a trovare Tetris e a comprarlo, facendo crescere il numero dei giocatori”.
Il colosso californiano ha oggi la licenza in esclusiva Tetris per telefonini e smartphones e è decisa a farla fruttare al meglio. Se il grande nome di Tetris continuerà a dominare il mercato farà anche la fortuna dei futuri cellulari intelligenti per il divertimento di tutti gli utilizzatori, oggi esattamente come 25 anni fa. Un successo senza limiti di tempo per un gioco davvero speciale.