Il magazine The Daily è stato annunciato in pompa magna 18 mesi fa, quando il colosso dell’informazione guidato da Rupert Murdoch ha rivelato quella che sarebbe dovuta essere la rivoluzione digitale del mondo dell’editoria, il tutto via iPad. Ma qualcosa non è andato evidentemente secondo i programmi, visto che l’editore ha licenziato un terzo del proprio staff. È l’inizio della crisi dell’editoria sul mondo iOS?
Sarà forse che gli utenti preferiscono sistemi informativi user-generated, e soprattutto gratuiti, come Flipboard e Zite, ma il digitale The Daily è stato costretto a un netto ridimensionamento. Lo staff editoriale è stato quasi interamente distrutto, ad eccezione della sezione sportiva, mentre una parte importante dell’informazione verrà ora presa in prestito da altre redazioni del colosso di Murdoch, come ad esempio FoxNews. Si dice che anche la grafica subirà dei cambiamenti, mentre verrà introdotta una versione del weekend chiamata, per l’appunto, “WKND”. Ma cosa non è funzionato su iPad, di cui fino a poco fa si tessevano incessantemente le doti editoriali?
L’editor-in-chief Jesse Angelo parla di necessità di business, di una rivoluzione necessaria per rispondere maggiormente alle esigenze dei clienti, forse abituati ad altri canali informativi e, soprattutto, a modellare le notizie in base alle proprie abitudini di fruizione. Ma, con tutta probabilità, il ridimensionamento del The Daily è derivante da un’evidenza che mai viene presa in giusta considerazione: gli utenti raramente decidono di spendere per qualcosa che troveranno gratuitamente altrove.
«Questi importanti cambiamenti permetteranno al The Daily di essere editorialmente agile e di focalizzarsi su quegli elementi che i nostri consumatori ci hanno comunicato di amare e volere. Purtroppo queste modifiche ci hanno costretto a fare scelte difficili e a salutare alcuni colleghi che hanno lavorato duramente per il successo del The Daily. Ma queste decisioni sono state guidate dalle esigenze del business.»
È quindi crisi editoriale su iPad? Non è dato ancora sapere, sebbene la stampa su iPad non sia mai davvero decollata. Certo, le edizioni digitali delle riviste di tutto il mondo sono davvero numerose, ma il confronto con i già citati Flipboard e Zite pare essere impietoso.