The Daily, il quotidiano per iPad lanciato da Rupert Murdoch nei giorni scorsi, ha di fronte una prima sfida a cui far fronte: uno spazio su Tumblr, infatti, si propone di fungere da homepage per una raccolta di articoli che l’editore ha deciso di proporre tanto sul tablet a pagamento, quanto ancora su di una versione free online. “The Daily: Indexed” è infatti soltanto la prima forzatura, la prima espressione di un Web che, quando annusa un contenuto, tende sempre a fagocitarlo per poi redistribuirlo istantaneamente.
“The Daily: Indexed” è un semplice Tumblr che elenca gli articoli del giornale digitale con tanto di link verso la pagina ufficiale. Quest’ultima è depositata direttamente sotto il sito del The Daily (esempio), ove ogni pagina contiene il testo, il video o le immagini già presenti sulla versione tablet a pagamento. La versione online del progetto, insomma, è del tutto simile a qualunque altro giornale online con la differenza di una struttura priva di diramazione, priva di correlati, priva di una homepage: The Daily online è soltanto l’insieme discreto di una serie di entità isolate, prive di qualsivoglia ordine.
L’idea di Andy Baio è pertanto logica e molto semplice: creare una pagina di link che consenta a chiunque di visitare The Daily giornalmente come fosse un prestigioso blog curato da giornalisti pronti a portare online le proprie opinioni, i propri materiali e le proprie notizie. L’autore di “The Daily: Indexed” mette però le mani avanti: sebbene ritenga del tutto corretto il proprio agire, ricorda al team del The Daily che è pronto a chiudere immediatamente il suo tumblr nel caso in cui i legali dell’editore pensino che la sua opera di aggregazione possa in qualche modo costituire un illecito.
Ma quale illecito potrebbe configurarsi in una pagina contenente semplici link? Per questo motivo “The Daily: Indexed” si insinua nel modello di Murdoch come una strana autorete da mettere sul piatto per meglio capire quali possibilità di successo possa avere il progetto.
Se il tumblr non avrà opposizioni, infatti, potranno nascere siti ed applicazioni sul medesimo modello, creando così un alto numero di link verso le pagine online del The Daily, promuovendone pertanto i contenuti e favorendo il loro buon posizionamento tra le pagine di Google. Lo ha specificato il team anche durante la presentazione stampa: il Web è un mondo pieno di contenuti e The Daily vuol contribuire a questo flusso quotidiano di informazioni. Ma nel gratis di pagine libere e prive di pubblicità (con sporadici richiami all’iTunes Store), dov’è il business?
The Daily costa circa 14 centesimi al giorno per una fruizione qualitativa su iPad: la versione free è soltanto uno specchietto per le allodole (delineando così una precisa strategia dietro la clamorosa autorete emersa) oppure Murdoch ritiene che la presenza libera sul Web dei propri contenuti non potrà andare a limitare il successo del progetto? Occorre segnalare che la versione online non è comunque esattamente quella ufficiale nemmeno nei contenuti: alcune parti sono mancanti, l’impaginazione è differente, l’esperienza è impoverita.
“The Daily: Indexed” ha il merito di fornire una nuova chiave di lettura. Sotto ogni punto di vista.
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