The Machine, HP inventa un nuovo computer

Entro il 2018 dovrebbe essere pronto The Machine, il primo computer che integra processori, memristori e fibre ottiche per le interconnessioni.
The Machine, HP inventa un nuovo computer
Entro il 2018 dovrebbe essere pronto The Machine, il primo computer che integra processori, memristori e fibre ottiche per le interconnessioni.

Nel 2008, un gruppo di ricercatori dei laboratori HP hanno realizzato il primo memristore a stato solido, la cui esistenza è stata teorizzata nel 1971 da Leon Chua dell’Università di Berkeley. L’azienda statunitense ha annunciato che userà i memristori per costruire un nuovo tipo di computer, chiamato The Machine. Entro il 2016, HP prevede di avere moduli di memoria basati su memristori che combinano le prestazioni delle attuali DRAM con la densità di storage degli hard disk.

Per assemblare The Machine è necessario riprogettare da zero l’intera architettura dei computer e quindi sviluppare un nuovo sistema operativo. Per descrivere in poche parole il progetto, HP ha spiegato che verranno usati elettroni per l’elaborazione (nei processori), ioni per lo storage (nei memristori) e fotoni per le comunicazioni. È infatti previsto l’impiego di interconnessioni ottiche all’interno del sistema, invece dei comuni collegamenti in rame. The Machine non sarà solo destinato a server, workstation o PC, ma potrà essere “scalato” per notebook e dispositivi mobile.

Un server potrebbe elaborare 160 petabyte di dati in 250 nanosecondi. Secondo i calcoli di HP, il suo hardware è circa sei volte più potente di un server attuale, consumando 80 volte in meno. Per ottenere queste prestazioni è necessario eliminare i colli di bottiglia associati alla gerarchia di memoria (cache, RAM, hard disk). I memristori rappresentano la scelta migliore, in quanto sono veloci come le RAM e conservano i dati anche senza alimentazione, come negli SSD.

La progettazione di The Machine è iniziata circa due anni fa e attualmente impiega il 75% della forza lavoro degli HP Labs. Insieme all’hardware, l’azienda ha avviato lo sviluppo di un nuovo sistema operativo open source (Machine OS), in grado di sfruttare al massimo i dati accessibili istantaneamente. Gli attuali sistemi operativi sono stati progettati tenendo conto dei tempi di attesa associati alla gerarchia di memoria. Altri team sono al lavoro sulle versioni Linux e Android.

The Machine non è ancora presente nella roadmap di HP, ma il primo esemplare dovrebbe essere pronto per il 2018.

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