Si affievoliscono le speranze per i fan di “The OA“, l’acclamata serie Netflix cancellata dal colosso dello streaming a poche settimane dalla pubblicazione della seconda stagione. A nulla sembra essere infatti servita la protesta online, seguita anche da petizioni e flashmob: la società non solo non ne ripristinerà la produzione, ma pare non voglia nemmeno offrire agli utenti la possibilità di un film conclusivo, come avvenuto per “Sense8“. È quanto rivela Variety, sulla base di alcune fonti vicine all’azienda.
L’annuncio della cancellazione di “The OA”, giunta poche settimane fa, aveva lasciato gli utenti di stucco: nonostante la complessità della trama, e una produzione forse non destinata a un pubblico generalista, la serie aveva infatti ottenuto il plauso sia della critica che degli spettatori, così come dimostrano anche gli ottimi risultati su Rotten Tomatoes. Gli appassionati avevano così deciso di mobilitarsi, prendendo d’assalto tutti i profili social di Netflix e chiedendo il ripristino della serie, trasferendo poi la protesta nella vita reale con flashmob negli Stati Uniti, dove gruppi di fan si sono organizzati per ripetere i “movimenti” caratteristici dello show.
Eppure l’accesa protesta non sembra aver avuto alcun impatto sulla dirigenza Netflix, stando a quanto reso noto da Variety. Secondo quanto reso noto, i creatori Brit Marling e Zal Batmanglij avrebbero discusso con il colosso della possibilità di offrire ai fan un film conclusivo, ma la complessità della trama – inizialmente prevista su un lasso temporale di cinque stagioni – non avrebbe permesso di rispondere a tutte le domande tutt’oggi aperte in sole due ore. Nel frattempo, Netflix ha liberato tutti i creatori e gli attori dai loro contratti.
Allo stesso modo, è molto difficile che “The OA” possa essere salvato da un altro network, si tratti di un’emittente televisiva o di un rivale nell’universo dello streaming, come Hulu o Amazon Prime Video. Questo perché la stessa Netflix figura tra i produttori e, di conseguenza, difficilmente ne cederà la proprietà a terzi. La notizia rilasciata da Variety ha scatenato nuove polemiche sui social network, mentre Netflix non ha risposto a una richiesta di commento da parte della redazione della testata statunitense.