Senza mezzi termini, alla University of Maine si dichiara che ciò che si intende fare è un qualcosa di rivoluzionario. L’utopia viene posta in essere con chiari propositi: “Stiamo immaginando una società dove condividere è più costruttivo che distruttivo, dove la collaborazione è più potente della competizione“.
Nel mare di Internet ecco nascere infatti “The Pool“, un progetto Open Source ove ogni singola risorsa apportata entra in un sistema parallelo ove la condivisione diventa la vera forza del gruppo. The Pool si basa sulla “creatività distribuita“, dunque all’interno della comunità è possibile offrire e cercare sia aiuto che materiale. Il progetto, insomma, “riflette i più diffusi standard in quanto a open code e open art“.
La comunità funziona con un preciso meccanismo di sviluppo. A monte di tutto sta l'”intento“, solitamente una proposta verbale e nulla più. V’è dunque l'”approccio“, una sorta di fase progettuale in grado di tracciare le fasi operative. Infine v’è la “release“, momento in cui il prodotto finito arriva ad essere a disposizione di tutti.
Sono gli stessi studenti partecipanti al progetto ad esprimere perplessità su alcuni punti cruciali del nuovo dogma, ma è altresì chiaro l’intento di estendere il tutto ad una comunità molto estesa già fin dalla prossima release.