Ha portato a casa quattro Golden Globe: per il miglior film, la sceneggiatura, regia e colonna sonora. E se il buon giorno si vede dal mattino, la vicenda di Mark Zuckerberg rischia il mese prossimo di meritarsi anche la statuetta più desiderata del pianeta, l’Oscar.
“The social network” era la pellicola che aveva collezionato più nomination (ben sei), grazie all’ottima accoglienza della critica e il buon risultato ai botteghini.
Anche se più volte a Palo Alto hanno ribadito come il film non rispecchi precisamente la reale vicenda della nascita di Facebook, Zuckerberg e compagnia non potranno certo lamentarsi di come l’ottimo sceneggiatore ha trattato l’argomento né di come David Fincher l’ha trasposto sul grande schermo.
In molti pensano, al contrario, che questo film abbia dato una immagine di rispettabilità e abbia dato voce alla versione che vede i problemi giudiziari contro la società come una vendetta e una frustrazione da parte di persone che non possono ad alcun titolo considerarsi gli “inventori di Facebook”.
Nell’anno della maggiore esposizione del social network rispetto ai temi della privacy, anche oggi in primo piano, e all’approssimarsi della delicata quotazione della società a Wall Street, un contributo di immagine non richiesto, gratuito e tutto sommato positivo.
Le candidature per la 83a Annual Academy Awards saranno annunciate il 25 gennaio e la cerimonia si svolgerà il 27 febbraio a Los Angeles. Solo nella magica notte scopriremo se per la prima volta nella storia del cinema un film su una società del Web 2.0 vincerà una statuetta.