Lo scorso anno Google ha depositato un brevetto in cui illustra un metodo non invasivo e indolore per effettuare l’analisi del sangue, ma qualcuno tempo prima già aveva pensato ad un approccio simile per condurre gli stessi esami di laboratorio: si tratta di Elizabeth Holmes e della sua creatura Theranos, passata nel giro di un paio d’anni da una valutazione multimiliardaria ad una posizione economica davvero poco invidiabile.
L’azienda era stimata 9 miliardi di dollari nel 2014, poi il sistema sviluppato è stato giudicato poco affidabile e sono arrivate le sanzioni. Alla CEO è stato proibito di operare in laboratorio e in poco tempo la situazione finanziaria è inevitabilmente precipitata. Oggi l’annuncio della chiusura dei centri Theranos Wellness Centers in Arizona, California e Pennsylvania, oltre che degli studi in cui veniva portato avanti lo sviluppo della tecnologia impiegata. Ne risentirà anche la forza lavoro: il numero di dipendenti passerà in un sol colpo dalle 790 unità a 350, perdendo quasi la metà del personale. Questo un estratto dalla lettera aperta firmata da Holmes, in cui si tenta comunque a guardare al futuro della società.
Il nostro obiettivo finale è quello di commercializzare laboratori miniaturizzati e automatizzati in grado di effettuare un piccolo volume di test, con un’attenzione particolare ai pazienti delle popolazioni più vulnerabili, a quelli oncologici, pediatrici e in terapia intensiva.
Nel mese di agosto Theranon ha presentato un nuovo dispositivo, chiamato miniLab, che funge da macchinario diagnostico dalle dimensioni estremamente contenuti utile per identificare un vasto range di malattie utilizzando un piccolo campione di sangue. L’apparecchiatura, al momento, non ha ancora ottenuto le autorizzazioni necessarie per l’impiego in fase di sperimentazione.
Abbiamo un nuovo team dirigenziale a guidare il nostro lavoro per ottenere le autorizzazioni della FDA, per siglare partnership commerciali e per ottenere pubblicazioni su riviste scientifiche.