L’Unione Europea ha approvato lo stanziamento di 120 milioni di euro per finanziare Theseus, il motore di ricerca semantico tutto europeo. Il progetto è tedesco e mira a creare un’alternativa a Google che si ponga anche l’obiettivo di una maggiore affidabilità.
L’idea nasce originariamente dai francesi con l’intento di non lasciare che tutta l’informazione del mondo fosse organizzata dagli americani. Il motore di ricerca europeo doveva chiamarsi Quaero e ad un certo punto aveva visto anche l’entrata della Germania nel progetto. Quasi subito però il progetto ha visto le due nazioni entrare in rotta di collisione sul modello che avrebbe dovuto ispirare il motore: i francesi lo volevano orientato alle ricerche multimediali mentre i tedeschi erano per il web semantico. La separazione è stata inevitabile.
Attualmente Quaero è sospeso, mentre Theseus sembra procedere senza intoppi godendo anche della partecipazione di aziende del calibro di Siemens. L’idea della ricerca semantica non è comunque un’idea meramente tedesca: trattasi di una nuova modalità da tempo sotto studio e volta a migliorare la ricerca dell’informazione facendo in modo che il motore di ricerca non si limiti a cercare semplici stringhe di testo, ma capisca quale sia il loro contenuto in modo da presentare risultati che siano effettivamente coerenti con il concetto ricercato.
Tuttavia Google potrebbe non essere assolutamente preoccupato da un eventuale successo del progetto tedesco. ArsTechnica, a tal proposito, riporta le dichiarazioni di Trip Chowdhry, analista della Global Equities Research che parla di grandi possibilità anche per Mountain View: «non vedo minacce per Google e anche se dovessero tirare fuori un web semantico, Google lo potrebbe indicizzare e creare ricerche su di esso come fa ora con Wikipedia».